Hub Partecipazione
Hub nazionale a supporto delle politiche partecipative
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Promotore
ActionAid Italia
Periodo di realizzazione
Novembre 2019 - febbraio 2022
Area di lavoro di riferimento
Amministrazione condivisa e welfare di comunità
Ambito
Welfare
Scala
Area vasta
Obiettivi
Intervenire a supporto delle donne a rischio di violenza nel settore agricolo nel sud Italia, attraverso l’empowerment e la co-progettazione di servizi di welfare comunitario sensibili ai loro bisogni.
Promozione di soluzioni di comunità perché i diritti delle lavoratrici agricole siano riconosciuti e garantiti attraverso la definizione partecipata e l’applicazione concreta di specifici patti di collaborazione per l'implementazione dei servizi di welfare.
Attori coinvolti
Promosso da: ActionAid in partenariato con Labsus - Laboratorio per la sussidiarietà, CREA-PB, Flai-CGIL Puglia e Calabria.
Partecipanti: donne lavoratrici agricole dell'arco ionico, associazioni locali, enti intermedi e amministrazioni locali: Comuni di Corigliano-Rossano (CS), Ginosa (BA), Grottaglie (BA); Amministrazione Provinciale di Matera.
Articolazione del processo partecipativo
Il progetto Bright si inserisce nel più generale programma Cambia Terra di ActionAid Italia che ha come
obiettivo l’avanzamento dei diritti delle donne impiegate in agricoltura attraverso l’empowerment delle lavoratrici e la co-progettazione di servizi di welfare comunitario sensibili ai loro bisogni.
Il percorso partecipativo, previsto dal progetto, si è svolto attraverso le seguenti fasi:
1- Analisi socio-economica dell’attività agricola dell’arco jonico ,con focus sulle politiche (PAC) che hanno impatto sul lavoro e l’impiego delle donne immigrate in agricoltura.
2- identificazione e mappatura dei soggetti che nelle aree interessate possono entrare a far parte di una rete locale per la promozione e l'implementazione di scambi e servizi tra società accogliente, le autorità locali e regionali e le lavoratrici agricole immigrate.
3- Realizzazione nell'aree oggetto del progetto di 5 percorsi (10 incontri di due ore ciascuno), di emersione dei bisogni e empowerment con 119 donne lavoratrici agricole, realizzati attraverso metodologia partecipativa Reflection-Action.
4- Formazione di 12 leader di comunità identificate e scelte tra le donne partecipanti ai percorsi di empowerment con funzione di rappresentanza delle lavoratrici nei tavoli istituzionali e nei laboratori di comunità
5 - Percorsi di Capacity Building e formazione degli attori territoriali sull’amministrazione condivisa e i Patti di collaborazione, nonché sull’entità e le caratteristiche dello sfruttamento delle donne in agricoltura.
73 persone hanno partecipato a questa attività.
6 - Laboratori di comunità in ciascuno dei Comuni coinvolti nel progetto, intesi come luoghi di confronto tra gli attori territoriali rilevanti (istituzioni locali, associazioni, aziende, etc.) con l'obiettivo di progettare servizi e soluzioni rispondenti ai bisogni identificati dalle lavoratrici da riportare in più Patti di Collaborazione.
106 persone hanno preso parte a questa attività.
7- Sottoscrizione dei Patti di Collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti.
8 - Avvio delle attività previste nei Patti di Collaborazione.
Strumenti di informazione utilizzatiSnodo informativo fondamentale nel progetto sono state le cosiddette leader di comunità, 12 operaie agricole scelte dalle partecipanti nei circoli Reflection-Action e opportunamente formate per creare legami di fiducia con le partecipanti, rappresentarle nei tavoli istituzionali e far circolare le informazioni.
Le informazioni sono state divulgate agli altri soggetti coinvolti anche attraverso specifici momenti formativi/informativi (si veda sopra).
Esiti del processo partecipativo
3 Patti di collaborazione nei comuni di Ginosa, Grottaglie, Corigliano- Rossano e un 1 Patto di Collaborazione della Provincia di Matera cha hanno dato luogo all'attivazione di sportelli di supporto e orientamento alle donne ai servizi pubblici sociosanitari del territorio, servizi di tutela legale, sindacale, della salute, abitativa e di mediazione.
1 Manifesto di richieste comuni delle donne coinvolte al fine di informare le politiche rilevanti nelle aree del welfare, lavoro e inclusione.
Restituzione pubblica degli esiti
I Patti di collaborazione sono stati redatti e firmati da tutti e tutte i partecipanti, comprese le amministrazioni locali. I Patti di Collaborazione sono atti amministrativi formali contenenti impegni assunti dalle amministrazioni e da ciascuna parte , si tratta di atti ufficiali e vincolanti approvati e depositati presso le amministrazioni di riferimento che prevedono anche una valutazione annuale per eventuali correttivi da introdurre, da fare insieme a tutti i soggetti coinvolti.
Cosa abbiamo appreso dall'esperienza
Per percorsi partecipativi finalizzati alla co-progettazione di servizi per persone in possibile stato di vulnerabilità è importante:
1- Partire dalla raccolta di dati e informazioni approfondite impiegando un approccio intersezionale, cioè un metodo di analisi che permetta di restituire la complessità delle esigenze dei soggetti beneficiari dei servizi da attivare.
2 - Individuare un primo ciclo di incontri destinati solo ai e alle beneficiari/e e separati dagli incontri con altri attori per evitare eventuali asimmetrie di potere nelle discussioni. Questi incontri devono essere finalizzati all'emersione dei bisogni e all' empowerment dei e delle beneficiarie/i. Può essere utile formare figure di leader di comunità con funzione di rappresentanza dei delle beneficiarie/i nei tavoli di progettazione multistakeholder.
3- Definire e implementare gli output con i e le beneficiari/e dei servizi ma anche valutarli insieme a loro prevedendo specifici indicatori intersezionali.
Collegamenti esterni
https://actionaid-it.imgix.net/uploads/2022/10/Cambia_Terra_2022.pdf
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