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Il Piano Locale del Governo Aperto della città di Palermo

#OGPLocal Open Gov Local

Phase 3 of 4
Restituzione dei risultati 14/09/2021 - 21/09/2021
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Utilizzo dei fondi per la democrazia partecipata (legge regionale 5/2014)

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UTILIZZO DEI FONDI PER LA DEMOCRAZIA PARTECIPATA (LEGGE REGIONALE 5/2014)

PROBLEMA

STATUS QUO

AZIONE

IN CHE MODO L’IMPEGNO CONTRIBUISCE A RISOLVERE IL PROBLEMA?

A QUALI OBIETTIVI DI LUNGO TERMINE, COERENTI CON QUELLI DESCRITTI NELLA VOSTRA OPEN GOVERNMENT STRATEGIC VISION, RISPONDE QUESTO IMPEGNO?

DI QUALI RISORSE AVETE BISOGNO PER REALIZZARE QUESTO IMPEGNO?

ALTRE INFORMAZIONI

UTILIZZO DEI FONDI PER LA DEMOCRAZIA PARTECIPATA (LEGGE REGIONALE 5/2014)

TAVOLO DEMOCRAZIA PARTECIPA

Tempistica
Data di apertura:1 settembre 2021
Data di chiusura: 31 maggio 2022

PROBLEMA

Il problema consiste nel fatto che ilComune di Palermo è inadempiente rispetto alla legge regionale 5/2014 (e successive modifiche) che obbliga i Comuni siciliani a spendere ogni anno il 2% dei trasferimenti ricevuti dalla Regione con forme di democrazia partecipata, cioè coinvolgendo i cittadini nella scelta dei progetti da realizzare.

Per poter spendere questi fondi, il Comune deve preliminarmente dotarsi di un regolamento che delinei le modalità e il processo di partecipazione della cittadinanza e di selezione e approvazione delle proposte o dei progetti da realizzare. Questo Regolamento non è mai stato approvato.

Secondo i dati ufficiali forniti dalla Regione, il Comune non ha mai speso questi soldi che, come previsto dalla legge, sono stati restituiti alla Regione.

Nel 2016 sono statirestituiti 443.144,28 euro.
Nel 2017 314.468,60 euro.
Nel 2018 288.835,1 euro.
Nel 2019 248.048,28.
Non esistono ancora dati ufficiali per il 2020.

Si tratta chiaramente di una enorme occasione sprecata per coinvolgere la cittadinanza e il fatto è ancorpiù grave perché in questo caso, a differenza della maggioranza delle occasioni in cui si apre alla partecipazione civica per consultazioni, votazioni, etc. esistono delle risorse economiche vincolate a questo scopo.

STATUS QUO

Lo status quo è complessoda descrivere perché il sito web del Comune di Palermo offre poche informazioni sul tema e i tentativi di interlocuzione con gli uffici comunali non hanno avuto come esito la raccolta di queste informazioni.

Quel che è certo è che il Consiglio Comunale non ha mai approvato il Regolamento per l’utilizzo delle somme per la democrazia partecipata. Il Regolamento è il documento fondamentale che regola il processo perché ne fissa le regole e di conseguenza ne permette l’avvio.

La Giunta Comunale (con deliberan. 258/2017) ha approvato lo schema di Regolamento e lo ha trasmesso in Consiglio. Ci risulta che il testo sia ancora bloccato in III Commissione (v. ad esempio Verbale di III Commissione n. 70 del 9 aprile 2020).

AZIONE

L’impegno consiste nello spenderele somme a disposizione sia per il 2021 che per il 2022 (in questo caso prima della scadenza del mandato dell’attuale amministrazione), creando così una netta inversione di tendenza rispetto al passato. Il primo passaggio necessario, come anticipato, deveessere l’approvazione del regolamento per l’utilizzo delle somme. A questo proposito, dato che la legge sulla democrazia partecipata ha ormai 5-6 anni di storie di applicazione alle spalle, l’impegno può prevedere una fase di ascolto di esperienze di altri territori per valutare eventuali miglioramenti ispirati a best practice già esistenti che possono essere apportati alla bozza di regolamento attualmente depositata in III Commissione di Consiglio Comunale. Si suggerisce pertanto di prevedere anche una fase consultiva (preceduta da adeguata campagna informativa) durante la quale la cittadinanza (palermitana, ma anche soggetti non necessariamentepalermitani) possa suggerire modifiche e integrazioni alla bozza di regolamento che il Consiglio Comunale dovràpoi approvare.per far sì che questa prima occasione di spesa dei fondi per la democrazia partecipata sia assolutamente virtuosa dal punto di vista del processo da mettere in campo.

IN CHE MODO L’IMPEGNO CONTRIBUISCE A RISOLVERE IL PROBLEMA?

Come già anticipato, l’impegno è finalizzato alla diretta risoluzione del problema e cioè alla spesa dei fondi disponibili. I risultati attesi prevedono dunque la realizzazione dell’intero processo che porta alla efficace e corretta spesa di questi fondi. Questo processo, illustrato dal regolamento, prevede 4 passaggi fondamentali: 1) un’assemblea pubblica di presentazione del percorso; 2 & 3) la fase di proposta e di votazione dei progetti da parte della cittadinanza; 4) l’approvazione e il finanziamento dei progettiscelti insieme ai cittadini. L’impegno prevede che ciascuna di queste fasi si svolga secondo i migliori modelli di attuazione che dovranno essere individuati in fase di approvazione del regolamento.

A QUALI OBIETTIVI DI LUNGO TERMINE, COERENTI CON QUELLI DESCRITTI NELLA VOSTRA OPEN GOVERNMENT STRATEGIC VISION, RISPONDE QUESTO IMPEGNO?

L’impegno garantisce un aumento concreto delle dimensioni di partecipazione e collaborazione e inoltre mette a disposizione considerevoli risorse (circa 250.000 euro/anno)per finanziare i progetti frutto della collaborazione messa in atto.

DI QUALI RISORSE AVETE BISOGNO PER REALIZZARE QUESTO IMPEGNO?

Non sono necessarie risorse economiche. È invece necessaria una collaborazione con il Consiglio Comunale che è l’organo preposto all’approvazione del regolamento per la spesa dei fondi per la democrazia partecipata. Ed è altrettanto una collaborazione con la società civile locale, sia per l’approvazione di un regolamento ben scritto e che presenti le necessarie novità rispetto alla versione approvata in Giunta nel 2017, sia per garantire ampia diffusione e dunque ampia partecipazione nelle successive fasi dell’impegno che porteranno alla spesa dei fondi.

ALTRE INFORMAZIONI

Ambiti di intervento primari
Spazio civico, governance normativa

Settore primario
Pianificazione dello spazio pubblico e del territorio.

Valori OGP rispecchiati in questo impegno
Partecipazione pubblica e inclusione;

collegamento con SDG 16, in particolare:
16.6 Sviluppare a tutti i livelli istituzioni efficaci, responsabili e trasparenti
16.7 Garantire un processo decisionale responsabile, aperto a tutti, partecipativo e rappresentativo a tutti i livelli

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