Hub Partecipazione
Hub nazionale a supporto delle politiche partecipative
Modifiche a "Community lab Piano regionale della prevenzione – promozione della salute in età evolutiva"
Indirizzo
- +Firenze, Toscana, Italia
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- +43.78238
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- +11.25502
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Promotore
Regione Toscana, Comuni di Grosseto, Livorno, Prato, Montecatini Terme, Rosignano, Empoli, Campi Bisenzio, Cascina, Quarrata, Monteverdi Marittimo, Castelnuovo Magra, Castelfranco di Sotto, Autorità per la promozione della partecipazione.
Periodo di realizzazione
2014-2018
Area di lavoro di riferimento
Partecipazione per lo sviluppo sostenibile
Ambito prevalente
- Amministrazione condivisa
- Rigenerazione urbana
- Sviluppo locale
Scala
Area vasta o intercomunale
Obiettivi
Molteplici trasformazioni socio-economiche hanno innescato una crisi dei centri storici e di specifiche aree cittadine, provocando l’abbassamento di numerose saracinesche e facendo percepire tali aree come degradate e insicure. Pop Up Lab, in accordo con i proprietari, concede e ri-usa temporaneamente i tanti spazi sfitti come stimolo per coinvolgere nuovi soggetti, innescare nuove funzioni e rilanciare queste aree, non solo commercialmente, ma anche come luogo di aggregazione e innovazione.
Attori coinvolti
- Promotori: Regione e amministrazioni comunali;
- Partecipanti: Mappatura fondi sfitti e relativi proprietari; Mappatura associazioni di categoria, culturali e aggregative presenti sul territorio; Coinvolgimento residenti; ordini professionali; università (UniFi); rappresentanti di altre esperienze di rigenerazione urbana; Eventi pubblici con Centri Commerciali Naturali e altre realtà del territorio; Media e reti di comunicazione, INU, RENA, Impact Hub Firenze, LabGov, Multiverso, Co-Hive, LoFoio, Treedom, Yunus Business Centre
Articolazione del processo partecipativo
- Mappatura delle aree di intervento (fondi sfitti e aree di degrado percepito, reti commerciali, comunità e reti sociali locali)
- Coinvolgimento dei proprietari dei fondi
- Call e selezione pubblica di nuovi progetti e attività
- Ripristino dei fondi
- Supporto contrattualistica e autorizzazioni
- Inaugurazione delle nuove attività
- Attuazione di una strategia di comunicazione omogenea
- Strutturazione della rete tra popuppers e con le altre realtà del territorio
- Promozione congiunta di eventi e animazioni territoriali
Strumenti di informazione utilizzati
- Quotidiani locali
- Tv locali (approfondimenti)
- Canale YouTube
- Radio locali/regionali (es. ControRadio)
- OpenToscana
- Quotidiani online
- Social Network
- Siti dei comuni promotori
- Materiale stampa (mappa georeferenziata, volantini, manifesti, locandine, flyer, banner, totem)
Esiti del processo partecipativo
- Trasformazione del concetto di negozio attraverso il superamento della funzione strettamente commerciale
- Evoluzione della filiera: opportunità di punti vendita per aziende del territorio - Valorizzazione immobiliare dei fondi
- Valorizzazione della rete del commercio esistente
- Innovazione dei procedimenti autorizzativi (art. 110 nuovo codice regionale del commercio ispirato all’esperienza di Pop Up)
- Incremento attività di vicinato nei centri storici
Restituzione pubblica degli esiti
Nel novembre del 2015, al termine del primo ciclo sperimentale del progetto, cofinanziato dall’Autorità per la Promozione della Partecipazione, si è svolto un workshop di restituzione dei risultati, che ha coinvolto molti dei partner, degli attori delle cinque edizioni (Empoli, Campi B., Quarrata, Cascina, Monteverdi Marittimo), e rappresentanti di buone pratiche a livello nazione. Nelle successive edizioni, la restituzione pubblica è avvenuta attraverso conferenze stampa o eventi sul territorio dei comuni i coinvolti in modo da presentare i risultati ottenuti.
Cosa abbiamo appreso dall'esperienza
- Pop Up è un processo. La riapertura dei fondi è solo uno degli esiti di questo processo.
- Non è un processo “chiavi in mano”: l’infrastruttura più importante è di tipo immateriale, ovvero le relazioni. Se non si innesca un processo di fiducia e dialogo con le comunità territoriali non si otterrà l’infrastruttura materiale, ovvero i fondi sfitti.
- Flessibilità di soluzioni: nel corso delle 12 edizioni abbiamo messo a punto un “catalogo” di soluzioni differenti per incentivare il reperimento dei fondi, per supportare l’insediamento delle attività, ecc. Il dialogo con le istituzioni e i portatori di interesse permette di adottare quella più adeguata al contesto territoriale.
- Tempo fattore decisivo: le edizioni che hanno previsto un’apertura degli spazi per una durata maggiore hanno fatto registrare una percentuale più alta di attività che al termine della sperimentazione hanno deciso di rimanere e insediarsi stabilmente.
- Evitare spazi aperti in solitaria. Cercare di non “disperdere” nello spazio urbano i fondi che si intende riaprire: sarà più difficile creare attorno ad essi occasioni di rigenerazione di reti relazionali; è più utile puntare alla creazione un ecosistema di prossimità.
Collegamenti esterni
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Promotore
Regione Toscana, Comuni di Grosseto, Livorno, Prato, Montecatini Terme, Rosignano, Empoli, Campi Bisenzio, Cascina, Quarrata, Monteverdi Marittimo, Castelnuovo Magra, Castelfranco di Sotto, Autorità per la promozione della partecipazione.
Periodo di realizzazione
2014-2018
Area di lavoro di riferimento
Partecipazione per lo sviluppo sostenibile
Ambito prevalente
- Amministrazione condivisa
- Rigenerazione urbana
- Sviluppo locale
Scala
Area vasta o intercomunale
Obiettivi
Molteplici trasformazioni socio-economiche hanno innescato una crisi dei centri storici e di specifiche aree cittadine, provocando l’abbassamento di numerose saracinesche e facendo percepire tali aree come degradate e insicure. Pop Up Lab, in accordo con i proprietari, concede e ri-usa temporaneamente i tanti spazi sfitti come stimolo per coinvolgere nuovi soggetti, innescare nuove funzioni e rilanciare queste aree, non solo commercialmente, ma anche come luogo di aggregazione e innovazione.
Attori coinvolti
- Promotori: Regione e amministrazioni comunali;
- Partecipanti: Mappatura fondi sfitti e relativi proprietari; Mappatura associazioni di categoria, culturali e aggregative presenti sul territorio; Coinvolgimento residenti; ordini professionali; università (UniFi); rappresentanti di altre esperienze di rigenerazione urbana; Eventi pubblici con Centri Commerciali Naturali e altre realtà del territorio; Media e reti di comunicazione, INU, RENA, Impact Hub Firenze, LabGov, Multiverso, Co-Hive, LoFoio, Treedom, Yunus Business Centre
Articolazione del processo partecipativo
- Mappatura delle aree di intervento (fondi sfitti e aree di degrado percepito, reti commerciali, comunità e reti sociali locali)
- Coinvolgimento dei proprietari dei fondi
- Call e selezione pubblica di nuovi progetti e attività
- Ripristino dei fondi
- Supporto contrattualistica e autorizzazioni
- Inaugurazione delle nuove attività
- Attuazione di una strategia di comunicazione omogenea
- Strutturazione della rete tra popuppers e con le altre realtà del territorio
- Promozione congiunta di eventi e animazioni territoriali
Strumenti di informazione utilizzati
- Quotidiani locali
- Tv locali (approfondimenti)
- Canale YouTube
- Radio locali/regionali (es. ControRadio)
- OpenToscana
- Quotidiani online
- Social Network
- Siti dei comuni promotori
- Materiale stampa (mappa georeferenziata, volantini, manifesti, locandine, flyer, banner, totem)
Esiti del processo partecipativo
- Trasformazione del concetto di negozio attraverso il superamento della funzione strettamente commerciale
- Evoluzione della filiera: opportunità di punti vendita per aziende del territorio - Valorizzazione immobiliare dei fondi
- Valorizzazione della rete del commercio esistente
- Innovazione dei procedimenti autorizzativi (art. 110 nuovo codice regionale del commercio ispirato all’esperienza di Pop Up)
- Incremento attività di vicinato nei centri storici
Restituzione pubblica degli esiti
Nel novembre del 2015, al termine del primo ciclo sperimentale del progetto, cofinanziato dall’Autorità per la Promozione della Partecipazione, si è svolto un workshop di restituzione dei risultati, che ha coinvolto molti dei partner, degli attori delle cinque edizioni (Empoli, Campi B., Quarrata, Cascina, Monteverdi Marittimo), e rappresentanti di buone pratiche a livello nazione. Nelle successive edizioni, la restituzione pubblica è avvenuta attraverso conferenze stampa o eventi sul territorio dei comuni i coinvolti in modo da presentare i risultati ottenuti.
Cosa abbiamo appreso dall'esperienza
- Pop Up è un processo. La riapertura dei fondi è solo uno degli esiti di questo processo.
- Non è un processo “chiavi in mano”: l’infrastruttura più importante è di tipo immateriale, ovvero le relazioni. Se non si innesca un processo di fiducia e dialogo con le comunità territoriali non si otterrà l’infrastruttura materiale, ovvero i fondi sfitti.
- Flessibilità di soluzioni: nel corso delle 12 edizioni abbiamo messo a punto un “catalogo” di soluzioni differenti per incentivare il reperimento dei fondi, per supportare l’insediamento delle attività, ecc. Il dialogo con le istituzioni e i portatori di interesse permette di adottare quella più adeguata al contesto territoriale.
- Tempo fattore decisivo: le edizioni che hanno previsto un’apertura degli spazi per una durata maggiore hanno fatto registrare una percentuale più alta di attività che al termine della sperimentazione hanno deciso di rimanere e insediarsi stabilmente.
- Evitare spazi aperti in solitaria. Cercare di non “disperdere” nello spazio urbano i fondi che si intende riaprire: sarà più difficile creare attorno ad essi occasioni di rigenerazione di reti relazionali; è più utile puntare alla creazione un ecosistema di prossimità.
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