Hub Partecipazione
Hub nazionale a supporto delle politiche partecipative
Modifiche a "Community lab Piano regionale della prevenzione – promozione della salute in età evolutiva"
Indirizzo
- -Via Camillo Benso di Cavour 4, Centro Storico, Firenze, Firenze, Toscana, Italia
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Titolo
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Corpo del testo
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Promotore
Regione Toscana, Comuni di Grosseto, Livorno, Prato, Montecatini Terme, Rosignano, Empoli, Campi Bisenzio, Cascina, Quarrata, Monteverdi Marittimo, Castelnuovo Magra, Castelfranco di Sotto, Autorità per la promozione della partecipazione.
Periodo di realizzazione
2014-2018
Area di lavoro di riferimento
Partecipazione per lo sviluppo sostenibile
Ambito prevalente
Rigenerazione urbana
Scala
Area vasta o intercomunale
Obiettivi
Molteplici trasformazioni socio-economiche hanno innescato una crisi dei centri storici e di specifiche aree cittadine, provocando l’abbassamento di numerose saracinesche e facendo percepire tali aree come degradate e insicure. Pop Up Lab, in accordo con i proprietari, concede e ri-usa temporaneamente i tanti spazi sfitti come stimolo per coinvolgere nuovi soggetti, innescare nuove funzioni e rilanciare queste aree, non solo commercialmente, ma anche come luogo di aggregazione e innovazione.
Attori coinvolti
- Promotori: Regione e amministrazioni comunali;
- Partecipanti: Mappatura fondi sfitti e relativi proprietari; Mappatura associazioni di categoria, culturali e aggregative presenti sul territorio; Coinvolgimento residenti; ordini professionali; università (UniFi); rappresentanti di altre esperienze di rigenerazione urbana; Eventi pubblici con Centri Commerciali Naturali e altre realtà del territorio; Media e reti di comunicazione, INU, RENA, Impact Hub Firenze, LabGov, Multiverso, Co-Hive, LoFoio, Treedom, Yunus Business Centre
Articolazione del processo partecipativo
- Mappatura delle aree di intervento (fondi sfitti e aree di degrado percepito, reti commerciali, comunità e reti sociali locali)
- Coinvolgimento dei proprietari dei fondi
- Call e selezione pubblica di nuovi progetti e attività
- Ripristino dei fondi
- Supporto contrattualistica e autorizzazioni
- Inaugurazione delle nuove attività
- Attuazione di una strategia di comunicazione omogenea
- Strutturazione della rete tra popuppers e con le altre realtà del territorio
- Promozione congiunta di eventi e animazioni territoriali
Strumenti di informazione utilizzati
- Quotidiani locali
- Tv locali (approfondimenti)
- Canale YouTube
- Radio locali/regionali (es. ControRadio)
- OpenToscana
- Quotidiani online
- Social Network
- Siti dei comuni promotori
- Materiale stampa (mappa georeferenziata, volantini, manifesti, locandine, flyer, banner, totem)
Esiti del processo partecipativo
- Trasformazione del concetto di negozio attraverso il superamento della funzione strettamente commerciale
- Evoluzione della filiera: opportunità di punti vendita per aziende del territorio - Valorizzazione immobiliare dei fondi
- Valorizzazione della rete del commercio esistente
- Innovazione dei procedimenti autorizzativi (art. 110 nuovo codice regionale del commercio ispirato all’esperienza di Pop Up)
- Incremento attività di vicinato nei centri storici
Restituzione pubblica degli esiti
Nel novembre del 2015, al termine del primo ciclo sperimentale del progetto, cofinanziato dall’Autorità per la Promozione della Partecipazione, si è svolto un workshop di restituzione dei risultati, che ha coinvolto molti dei partner, degli attori delle cinque edizioni (Empoli, Campi B., Quarrata, Cascina, Monteverdi Marittimo), e rappresentanti di buone pratiche a livello nazione. Nelle successive edizioni, la restituzione pubblica è avvenuta attraverso conferenze stampa o eventi sul territorio dei comuni i coinvolti in modo da presentare i risultati ottenuti.
Cosa abbiamo appreso dall'esperienza
- Pop Up è un processo. La riapertura dei fondi è solo uno degli esiti di questo processo.
- Non è un processo “chiavi in mano”: l’infrastruttura più importante è di tipo immateriale, ovvero le relazioni. Se non si innesca un processo di fiducia e dialogo con le comunità territoriali non si otterrà l’infrastruttura materiale, ovvero i fondi sfitti.
- Flessibilità di soluzioni: nel corso delle 12 edizioni abbiamo messo a punto un “catalogo” di soluzioni differenti per incentivare il reperimento dei fondi, per supportare l’insediamento delle attività, ecc. Il dialogo con le istituzioni e i portatori di interesse permette di adottare quella più adeguata al contesto territoriale.
- Tempo fattore decisivo: le edizioni che hanno previsto un’apertura degli spazi per una durata maggiore hanno fatto registrare una percentuale più alta di attività che al termine della sperimentazione hanno deciso di rimanere e insediarsi stabilmente.
- Evitare spazi aperti in solitaria. Cercare di non “disperdere” nello spazio urbano i fondi che si intende riaprire: sarà più difficile creare attorno ad essi occasioni di rigenerazione di reti relazionali; è più utile puntare alla creazione un ecosistema di prossimità.
Collegamenti esterni
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Promotore
Regione Emilia-Romagna Settore Innovazione nei servizi sanitari e sociali
Periodo di realizzazione
maggio 2022 - ottobre 2023
Area di lavoro di riferimento
Amministrazione condivisa e welfare di comunità
Ambito prevalente
Salute
Scala
Regionale
Obiettivi
Il percorso di Community Lab ha coinvolto tutte le Aziende Sanitarie della Regione e si è inserito nella fase attuativa del Piano della Prevenzione in età evolutiva, con l’obiettivo di accompagnare le realtà locali nella sperimentazione di prassi innovative di promozione del benessere delle giovani generazioni con particolare attenzione all’attuazione di processi in cui gli oggetti di intervento necessitano un’azione multidisciplinare, multilivello, intersettoriale e partecipativo di comunità.
Attori coinvolti
E’ stato rivolto prevalentemente ai professionist* delle 8 Aziende Sanitarie Regionali, ed è stato allargato gradualmente ai diversi gruppi sociali coinvolti dai percorsi partecipativi territoriali (professionisti di altri enti pubblici quali enti locali, studenti ed insegnanti delle scuole superiori di II grado ed organismi del terzo settore).
Articolazione del processo partecipativo
- Il percorso si è svolto attraverso momenti di riflessione ed elaborazione collettiva: 1) staff regionale di coordinamento intersettoriale che ha coinvolto le diverse figure regionali referenti dei programmi, quale luogo di pensiero e processo continuo di interrelazione e di conoscenza che si arricchisce, modula la programmazione del percorso e riflette sulla politica e la sua prassi. 2) laboratori Regionali (n.7) dedicati agli operatori sanitari che nelle Aziende Sanitarie si occupano di promozione della salute, ma che hanno visto un progressivo allargamento ai partecipanti, coinvolti dai percorsi partecipativi territoriali (professionisti di altri enti pubblici quali enti locali, studenti ed insegnanti delle scuole superiori di II grado ed organismi del terzo settore). I laboratori sono stati orientati all’allestimento, alla cura e al mantenimento di processi intersettoriali multidisciplinari, multilivello e partecipativi (di comunità). Hanno stimolato riflessioni continue sugli approcci necessari per attuare politiche di promozione della salute, e su come questi nuovi approcci possono diventare prassi organizzative e di quali dispositivi necessitano. Di seguito, alcuni temi trattati nei Laboratori:
- Come deperimentrare l’oggetto di lavoro? Come ampliarne i confini (settori di intervento) rispetto alle modalità tradizionali?
- Dove territorializzare l’oggetto di lavoro? Dove collocarlo? In quale livello (aziendale, distrettuale)? E in quale luogo?
- Come allestire la cabina di regia (tavoli multisettoriali)? Come renderli uno spazio dialogico attivatori di politiche integrali e prassi di lavoro? (quali soggetti e come coinvolgerli/integrarsi)
- Come esplorare la comunità/territorio? (approcci e metodi)
- Come mantenere il processo? Come curare i tavoli e i gruppi attivati? Quali indicatori di processo e di esito definire per narrare la sperimentazione?
Sono poi stati anche organizzati due Laboratori specifici sul tema “Partecipazione e costruzione della salute di un territorio” che hanno visto il coinvolgimento diretto di oltre un centinaio di ragazze e ragazzi, provenienti da tutta la Regione, che hanno lavorato insieme ad operatori e insegnanti per la realizzazione di un Manifesto e delle Carte sulla partecipazione in percorsi di promozione della salute 3) Accompagnamento in loco (oltre 50 incontri), fornita da parte dello Staff regionale di coordinamento Community Lab e finalizzata a supportare il processo/i partecipativi realizzati a livello territoriale. Si specifica che ogni Azienda Sanitaria ha individuato 1 o 2 processi su cui sperimentare il metodo Community Lab, per un totale di 11 casi territoriali avviati (Distretto Ponente Pc, Distretto di Parma, Reggio Emilia, Vignola, Carpi, Appennino (Bo); Distretto Reno Lavino Samoggia, Pianura Ovest, Imola, Ferrara, Forlì-Cesena).
Strumenti di informazione utilizzati
Comunicazione ed inviti via Mail; -a livello locale comunicati stampa, social network, siti istituzionali delle aziende sanitarie e Regionale per comunicare con i giovani anche watsapp.
Esiti del processo partecipativo
Da maggio 2022 a ottobre 2023, il percorso Community lab ha coinvolto - 11 casi territoriali, attivati dalle 8 Aziende sanitarie regionali in collaborazione con gli enti locali e tutta la rete dei servizi sanitari, sociali, educativi, le scuole del territorio ed organizzazioni del terzo settore, per un totale di oltre 200 professionisti che si sono formati e confrontati sia sul livello regionale attraverso i laboratori, sia territoriale. Sono stati prodotti 2 principali prodotti/documenti dove sono illustra gli approcci, gli strumenti e gli elementi generatori approfonditi nel percorso stesso: -Linee guida sulla Prevenzione in età evolutiva – \"Agire per ciò che più conta\" realizzato in collaborazione con Università di Bologna (Centro Studi e Ricerche in Salute Internazionale e Interculturale dell’Università di Bologna) -\"A carte scoperte\" Carte e Manifesto della partecipazione dei ragazzi e delle ragazze (in collaborazione con la Coop. Casa del cuculo).
Restituzione pubblica degli esiti
Il 24 ottobre 2023 a Bologna presso la casa di Quartiere Katia Bertasi sono stati presentati gli esiti del percorso: Undici progetti sperimentali per bambini e adolescenti nelle Ausl dell’Emilia-Romagna, un vademecum per promuovere la salute e un mazzo di carte per progettare la partecipazione con i più giovani. Sono i risultati 2022-2023 del percorso partecipativo voluto dalla Regione, che ha coinvolto 400 ragazzi e ragazze tra i 14 e i 18 anni, 200 operatori e l’Università di Bologna.
Cosa abbiamo appreso dall'esperienza
Attraverso la partecipazione attiva e diretta degli adolescenti abbiamo cercato di riflettere con loro sul senso della partecipazione, di valore quando crea empowerment ed autodeterminazione, la possibilità di esprimersi pienamente, favorire autostima per realizzare il proprio potenziale e fare emergere risorse e talenti. Servono adulti che abbiano uno sguardo leggero, attenti nell’allestire opportunità in cui i giovani prendano parola e contribuiscano alle decisioni.
Collegamenti esterni
Luogo
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