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#RepubblicaDigitale Competenze digitali
Valutazione delle proposte e restituzione dei risultati dell'intero processo di consultazione
01/07/2021 - 30/07/2021
Fasi del processo
Nuove applicazioni per lo Smart working
La condizione emergenziale causata dalla pandemia di COVID-19 ha largamente aumentato il ricorso allo smart working anche in ambienti che tradizionalmente non avevano una scarsa esperienza specifica (es. la Pubblica Amministrazione).
Tali esperienze devono essere consolidate dotando le amministrazioni di infrastrutture informatiche che rendano il lavoro a distanza il più simile possibile a quello in presenza. Ad esempio, l’uso diffuso di tecniche di realtà aumentata (Augmented Reality) e di realtà virtuale (Virtual Reality) potrebbero consentire di aggiungere nuovi livelli informativi, in tempo reale e ad alto tasso di interazione usando device mobili di qualsiasi tipo, tecnologie indossabili incluse
I problemi economici e di efficienza potrebbero essere alleviati con la creazione di ambienti collettivi condivisibili (public sites for smart working) posti “vicino” agli utenti che evitino sia gli spostamenti che gli investimenti legati all’utilizzo di queste tecnologie.
Tali esperienze devono essere consolidate dotando le amministrazioni di infrastrutture informatiche che rendano il lavoro a distanza il più simile possibile a quello in presenza. Ad esempio, l’uso diffuso di tecniche di realtà aumentata (Augmented Reality) e di realtà virtuale (Virtual Reality) potrebbero consentire di aggiungere nuovi livelli informativi, in tempo reale e ad alto tasso di interazione usando device mobili di qualsiasi tipo, tecnologie indossabili incluse
I problemi economici e di efficienza potrebbero essere alleviati con la creazione di ambienti collettivi condivisibili (public sites for smart working) posti “vicino” agli utenti che evitino sia gli spostamenti che gli investimenti legati all’utilizzo di queste tecnologie.
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2 commenti
Oltre all'aspetto tecnologico e legato alla sicurezza dei dati, occorrerebbe ripensare il modo di lavorare nel suo complesso, sfruttando le tecnologie a disposizione e il fatto che siamo stati "costretti" da questa pandemia a rivedere il modo di lavorare.
Detto questo, occorrerebbe un cambio di paradigma di tutti, soprattutto dei diversi datori di lavoro, ripensando il lavoro stesso non tanto in base al "cartellino" e quindi ad un orario di lavoro presso la propria scrivania, ma in base a degli obiettivi che il singolo dipendente deve raggiungere in un arco temporale (numero di pratiche gestite, tipi di attività effettuate, gestione dei clienti o utenti...).
In pratica, il singolo dipendente dovrebbe accordarsi con il proprio superiore in merito ai singoli obiettivi da raggiungere.
Almeno una volta alla settimana, se non più, poi, occorre prevedere un momento di confronto con i propri colleghi.
Concordo molto sul fatto che Smart working sviluppatosi a seguito dell’emergenza sanitaria rappresenta una opportunità su molti fronti. Principalmente sono tre le opportunità a mio avviso più importanti:
1. Progressiva dematerializzazione del cartaceo
2. Risparmio sui costi che la PA sarebbe invece costretta a sostenere in un sistema di tipo “tradizionale”
3. Lavoro improntato non più sull’orario di lavoro, ma sugli obiettivi che,a questo punto diventano reali ed effettivi, stimolando l’Ente a sviluppare una programmazione efficace ed efficiente con obiettivi ben calibrati e calati dai vertici sui singoli dipendenti
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