Commenta le Linee guida sulla Consultazione
#lineeguidaconsultazione Aiutaci a migliorare le Linee guida
Torna a Linee guida sulla consultazione
1. COS’È LA CONSULTAZIONE
La consultazione è uno strumento di partecipazione che consente alle amministrazioni di raccogliere il punto di vista di tutti i soggetti interessati – cittadini, imprese e loro organizzazioni – nell’elaborazione di politiche pubbliche.In particolare, nel processo di consultazione, le amministrazioni pubbliche sollecitano i cittadini a fornire commenti, idee, osservazioni o altri tipi di informazioni allo scopo di arricchire e migliorare la decisione da prendere o il provvedimento da adottare. Una volta acquisiti ed esaminati i contributi, le amministrazioni rendono conto delle osservazioni pervenute e di quelle eventualmente accolte.La consultazione quindi non si esaurisce in un flusso informativo “a senso unico”: consultare significa, infatti, dare vita ad uno scambio comunicativo tra l’amministrazione e i cittadini su una determinata questione o proposta, così da giungere all’adozione partecipata di una decisione.L’impegno politico di valorizzare il ruolo della partecipazione dei cittadini è un presupposto fondamentale delle attività di consultazione fortemente rimarcato dalle principali raccomandazioni internazionali in materia. La responsabilità decisionale resta, naturalmente, in capo all’amministrazione o all’organo di governo competente, il quale deve, comunque, impegnarsi a valorizzare il ruolo della partecipazione e garantire la massima trasparenza del processo di consultazione e della motivazione delle scelte effettuate, nei confronti dei partecipanti e, più in generale, di tutti i cittadini.Fatti salvi i casi in cui vige un obbligo normativo di consultare, le amministrazioni, come indicato in dettaglio nel Passo 1, scelgono di ricorrere alla consultazione e pianificano le relative attività tenendo conto del contesto e dei benefici che possono derivare dalla consultazione stessa nonché dei vincoli normativi, politici, organizzativi e dell’urgenza delle decisioni da adottare. Inoltre le attività di consultazione sono pianificate e realizzate nell’ambito delle risorse finanziarie e umane disponibili.
Segnala un problema
Questo contenuto è inappropriato?
5 commenti
Concordo pienamente col contenuto di questo articolo che riconosce la necessaria bidirezionalità dello scambio di informazioni e contributi tra amministrazione e cittadini.
Aip2 Associazione Italiana per la Partecipazione Pubblica da anni invita ad utilizzare il concetto di “partecipazione” solo all’interno di “processi” partecipativi che consentono ai soggetti interessati di un territorio, di una comunità, con specifici approcci metodologici, di interagire fra loro in modo argomentativo individuando, alla fine del processo, le condivisioni di analisi, strategie e soluzioni ed esplicitando anche le differenze. In tal senso un processo consultivo è un primo passo che non può essere di per sé definito un “processo partecipativo”, ma appunto in questo caso proprio e solo un “processo consultivo” bidirezionale: Pubblica Amministrazione – cittadino interessato. L’invito è dunque ad esplicitarne la natura “consultiva” puntando alla sua migliore qualità possibile. Nel corso dei commenti sotto, suggeriremo dei possibili aggiustamenti in questo senso. La bibliografia è ampia, in questa sede consigliamo una agile lettura di una Guida della Regione Emilia Romagna,
In relazione alla frase: "le amministrazioni rendono conto delle osservazioni pervenute e di quelle eventualmente accolte."
SOSTITUIRE CON: dando adeguata visibilità a quelle accolte motivando il mancato accoglimento delle proposte rigettate.
Condivido un suggerimento: le pubbliche amministrazioni dovrebbero previamente coinvolgere i cittadini nel "disegno" del processo consultivo da proporre. Gli attrezzi del mestiere sono tanti: oltre a queste nuove linee guida, esistono le linee guida PA del 2017, la Carta della partecipazione INU-Aip2-Cittadinanzattiva-Slow Food, la Carta di intenti” per l’attuazione di processi di valutazione ambientali trasparenti, etc . Potrebbe essere interessante valorizzare lo sguardo dei cittadini su come vorrebbero essere coinvolti, a quali "principi" attribuire un peso maggiore (presenza di più esperti; presenza di facilitatori; chiarezza dei passaggi complessi contenuti nei documenti presentati; emersione democratica dei conflitti; coerenza del processo con le azioni pubbliche per la riduzione dei cambiamenti climatici; attese di cambiamenti sociali, istituzionali, etc)
Una precisazione: la carta della partecipazione è stata promossa da: AIP2 Italia, IAF Italia e l’Istituto Nazionale di Urbanistica, assieme a Cittadinanza Attiva Onlus, Italia Nostra Onlus e all’Associazione Nazionale Città Civili. http://www.inu.it/wp-content/uploads/Carta_della_Partecipazione_illustrata.pdf
Sto caricando i commenti ...