Consultazione pubblica su Trasparenza e Anti-Corruzione
L'ascolto degli stakeholder
Possibilità di razionalizzare gli obblighi puntuali di pubblicazione su “Amministrazione trasparente”
Le riforme di questi anni hanno valorizzato la trasparenza “delle e nelle” pubbliche amministrazioni al fine di favorire il controllo democratico e diffuso dell’operato delle amministrazioni e riallacciare un circolo virtuoso e di fiducia nei rapporti con i cittadini. La trasparenza è dunque: i) intesa “come accessibilità totale dei dati e documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, allo scopo di tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione degli interessati all'attività amministrativa e favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche” (art. 1, comma 1, d.lgs. n. 33 del 2013); ii) “condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive, nonché dei diritti civili, politici e sociali, integra il diritto ad una buona amministrazione e concorre alla realizzazione di una amministrazione aperta, al servizio del cittadino” (art. 1, comma 2, d.lgs. n. 33 del 2013) .
“Amministrazione trasparente” rappresenta dunque la “casa di vetro” delle amministrazioni pubbliche e diviene fondamentale garantire una efficace e razionale individuazione degli obblighi di pubblicazione a vantaggio dei cittadini, ma evitando appesantimenti burocratici e ridondanze negli adempimenti in capo alle amministrazioni pubbliche.
Sugli obblighi di pubblicazione la giurisprudenza, anche della Corte costituzionale, in questi anni si è espressa su alcuni articoli, richiedendo un nuovo intervento del legislatore (Corte cost., sentenza 21 febbraio 2019, n. 20). Allo stesso modo, la giurisprudenza, soprattutto amministrativa, ha segnato sotto vari profili nuovi percorsi interpretativi che esigono una parallela verifica sul terreno normativo.
Normativa di riferimento:
d.lgs. n. 33 del 2013
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