Qualità della partecipazione pubblica
Principi e strumenti per realizzare processi partecipativi efficaci e inclusivi
Promuovere le competenze dell'Esperto/a di processi partecipativi
Nel primo incontro dell'Area di lavoro, i partecipanti hanno proposto di approfondire il profilo del "Tecnico delle attività di progettazione, gestione e facilitazione di processi partecipativi" esistente nel sistema di Qualificazione delle competenze di 4 Regioni e nell’Atlante del Lavoro, aggiornandolo e divulgandolo perché diventi la base su cui iniziare a immaginare una figura di “esperto della gestione di processi partecipativi” interna alla PA. Cosa ne pensi di questa proposta?
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Conversazioni con Sgr_PDI
Il link purtroppo non funziona...ma queste Regioni poi vi hanno attinto effettivamente?...se ne può sapere di più in merito?
provi a vedere se riesce a scaricare la scheda a questo link: https://www.regione.calabria.it/website/portalmedia/userfiles/file/18_010.pdf
Purtroppo le schede non sono mai state utilizzate, perchè il sistema delle certificazioni è tutto cambiato e le Regioni hanno impiegato tempo per adeguarsi... Un gruppo di esperti delle associazioni AIP2 e IAF stanno aggiornando la scheda e contano di finire entro fine 2024, coinvolgendo le Regioni.
ma quindi c'è bisogno di quanlche Ente di Formazione riconosciuto ne faccia acquisire la Qualfica per conto della Regione, o sbaglio?
In Toscana bisogna rivolgersi ad un Centro per l’Impiego, che gestisce le fasi di messa in trasparenza e validazione delle competenze acquisite. Se, a seguito della validazione, si verificano le condizioni per attivare la fase di certificazione, viene attivata una Commissione nominata dall'Amministrazione Regionale, composta da certificatori ed esperti del settore degli elenchi regionali, che sottoporrà il candidato ad un esame. Gli enti di formazione possono erogare corsi di formazione che rilasciano la certificazione ma credo che l'esame finale debba sempre essere svolto dalla commissione regionale.
Mi pare una procedura troppo macchinosa e per cui l'Ente Regionale potrebbe risultare in una posizione di conflitto d'interessi, non rappresentando un Ente Terzo in ottica e prospettiva di neutralità sul Dibattito Pubblico, per come emerso già in occasione e verifica di alcune esperienze in tal senso.
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