Verso una piena inclusione delle persone con disabilità
#disabilità Contributi, proposte e best practices per la piena inclusione delle persone con disabilità
Fase 3 – Conferenza nazionale e relazione conclusiva trasmessa al Parlamento
13/12/2021 - 13/03/2022
Fasi del processo
Coesistenza assegno mensile invalidi parziali e lavoro entro limite di reddito
Over 40 con patologia dalla nascita e complicazioni che di anno in anno si sommano.
Dai tempi della scuola all’approdo al mondo del lavoro le mie esperienze sono state scandite dalla malattia: giorni di ospedale e di terapie che si traducono in assenze da recuperare; e ancora: incertezze, pregiudizi e come se non bastasse tanta e spesso subita burocrazia.
Non tutti siamo in grado di reggere gli orari e i ritmi che impone un lavoro per essere degnamente retribuito [ad esempio full time] e non tutti riusciamo a essere regolarmente presenti e a garantire il massimo delle prestazioni.
Ci si deve dunque accontentare di un assegno mensile di circa 280 euro che spesso non basta neanche per sostenere le spese mediche [farmaci, terapie, visite] figurarsi per garantirsi ulteriori beni primari.
Lo svolgimento di “lavoretti” [che spesso si adeguano alle nostre esigenze meglio di un collocamento mirato gestito dagli enti preposti] come incarichi occasionali e/o svolgibili da casa, a basso reddito, consente di arrotondare e soprattutto di organizzarsi con orari ed esigenze compatibili con la propria patologia e i propri malesseri oltre che di sentirti inclusi utili e soddisfatti; dovervi rinunciare per non compromettere l’unica entrata garantita è una mortificazione senza eguali.
La mia proposta dunque è anzitutto quella di ripristinare con urgenza la coesistenza dell’assegno mensile e lavoro entro limite di reddito e successivamente di rivedere l'importo del suddetto assegno e il limite del suddetto reddito per adeguare il tenore di vita del disabile ad un livello definibile dignitoso e non di mero sostentamento.
Dai tempi della scuola all’approdo al mondo del lavoro le mie esperienze sono state scandite dalla malattia: giorni di ospedale e di terapie che si traducono in assenze da recuperare; e ancora: incertezze, pregiudizi e come se non bastasse tanta e spesso subita burocrazia.
Non tutti siamo in grado di reggere gli orari e i ritmi che impone un lavoro per essere degnamente retribuito [ad esempio full time] e non tutti riusciamo a essere regolarmente presenti e a garantire il massimo delle prestazioni.
Ci si deve dunque accontentare di un assegno mensile di circa 280 euro che spesso non basta neanche per sostenere le spese mediche [farmaci, terapie, visite] figurarsi per garantirsi ulteriori beni primari.
Lo svolgimento di “lavoretti” [che spesso si adeguano alle nostre esigenze meglio di un collocamento mirato gestito dagli enti preposti] come incarichi occasionali e/o svolgibili da casa, a basso reddito, consente di arrotondare e soprattutto di organizzarsi con orari ed esigenze compatibili con la propria patologia e i propri malesseri oltre che di sentirti inclusi utili e soddisfatti; dovervi rinunciare per non compromettere l’unica entrata garantita è una mortificazione senza eguali.
La mia proposta dunque è anzitutto quella di ripristinare con urgenza la coesistenza dell’assegno mensile e lavoro entro limite di reddito e successivamente di rivedere l'importo del suddetto assegno e il limite del suddetto reddito per adeguare il tenore di vita del disabile ad un livello definibile dignitoso e non di mero sostentamento.
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