Verso una piena inclusione delle persone con disabilità
#disabilità Contributi, proposte e best practices per la piena inclusione delle persone con disabilità
Fase 3 – Conferenza nazionale e relazione conclusiva trasmessa al Parlamento
13/12/2021 - 13/03/2022
Fasi del processo
Istituzione di unico soggetto di accertamento delle condizioni di disabilità e di gestione delle attività connesse
Occorre concentrare le attività di accertamento delle invalidita/disabilità in un Ente terzo che si assuma anche l'onere di mettere a disposizione uniformemente a tutti gli attori, agenzie, servizi pubblici, soggetti del privato sociale autorizzati quanto serva in termini di certificazioni per òa reativa gestione di ogni singolo caso.
La portata deve essere nazionale ed uniforme in termini di leggibilità dei dati in quanto interventi di supporto (tutti, economici e fungibili) alla disabilità sono forniti e fornibili, indifferentemente, in funzione della loro necessità e presenza sul mercato a qualsiasi cittadino residente su tutto il territorio nazionale.
Il predetto Ente non può essere INPS che in quattordici anni di gestione diretta, pur tenendo conto dell'approssimazione normativa che fa scaturire dall'art. 20 della l.109/2009 la sua legittimazione, monca di un intervento organico necessario per adattare ed armonizzare tutta la legislazione intervenuta fino ad allora ad una attività dello stesso Istituto con altre priorità organizzative.
Questa carenza ha oggettivamente permesso all'Istituto di esaurire la sua missione in un intervento "ragionieristico" di contenimento dei costi peraltro vanificato dal notevolissimo contenzioso conseguenza di tale approccio senza permettere di avviare un processo di organicizzazione della immensa mole di informazioni, tuttavia raccolta e in grandissima parte colpevolmente inutilizzata, con tutte le interfacce istituzionali coinvolte nella gestione della disabilità, dagli ambiti territoriali per i servizi sociali, alle AA.SS.LL., Comuni etc..
Questa riorganizzazione sarà funzionale anche ad una uniforme valutazione della persona disabile che fin quì non c'è stata perchè un fattore di disabilità è uguale per una persona di Milano e di Palermo. L'unica cosa che varia è la creazione e gestione del contesto di supporto alla disabilità tenendo conto delle diversità territoriali.
La portata deve essere nazionale ed uniforme in termini di leggibilità dei dati in quanto interventi di supporto (tutti, economici e fungibili) alla disabilità sono forniti e fornibili, indifferentemente, in funzione della loro necessità e presenza sul mercato a qualsiasi cittadino residente su tutto il territorio nazionale.
Il predetto Ente non può essere INPS che in quattordici anni di gestione diretta, pur tenendo conto dell'approssimazione normativa che fa scaturire dall'art. 20 della l.109/2009 la sua legittimazione, monca di un intervento organico necessario per adattare ed armonizzare tutta la legislazione intervenuta fino ad allora ad una attività dello stesso Istituto con altre priorità organizzative.
Questa carenza ha oggettivamente permesso all'Istituto di esaurire la sua missione in un intervento "ragionieristico" di contenimento dei costi peraltro vanificato dal notevolissimo contenzioso conseguenza di tale approccio senza permettere di avviare un processo di organicizzazione della immensa mole di informazioni, tuttavia raccolta e in grandissima parte colpevolmente inutilizzata, con tutte le interfacce istituzionali coinvolte nella gestione della disabilità, dagli ambiti territoriali per i servizi sociali, alle AA.SS.LL., Comuni etc..
Questa riorganizzazione sarà funzionale anche ad una uniforme valutazione della persona disabile che fin quì non c'è stata perchè un fattore di disabilità è uguale per una persona di Milano e di Palermo. L'unica cosa che varia è la creazione e gestione del contesto di supporto alla disabilità tenendo conto delle diversità territoriali.
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