Verso una piena inclusione delle persone con disabilità
#disabilità Contributi, proposte e best practices per la piena inclusione delle persone con disabilità
Fase 3 – Conferenza nazionale e relazione conclusiva trasmessa al Parlamento
13/12/2021 - 13/03/2022
Fasi del processo
Disabilità e lavoro
La vita adulta per ognuno di noi è caratterizzata dall’attività lavorativa, che ci dà dignità e riconoscimento, ai sensi della Costituzione italiana. È del tutto assente una programmazione di inserimento lavorativo delle persone con disabilità, soprattutto con disabilità intellettivo relazionali. Da molti anni condannate ad un susseguirsi di tirocini inutili e non propedeutici ad una reale attività lavorativa, surrogati spesso dai centri diurni e socio occupazionali.
Molte sono le possibilità che un’amministrazione può attivare, anche utilizzando le proprie aziende partecipate. Si possono prevedere per esempio squadre di spazzini che puliscano sistematicamente le caditoie dei tombini dalle foglie; si può provvedere all’affidamento dei lavori di manutenzione dei giardini pubblici alle cooperative di tipo b o a gruppi di persone con disabilità individuati dagli enti di prossimità; proporre gruppi di persone con disabilità ad occuparsi dei punti ristoro interni alle scuole e agli uffici pubblici (e privati); promuovere accordi per tirocini lavorativi finalizzati all’assunzione di personale nelle grandi catene di distribuzione (amazon, decathlon, leroy merlin, supermercati, ecc.)
Anche qui sarebbe sufficiente inserire un accordo in ogni affidamento di spazi pubblici, per esempio, per la realizzazione degli store e in ogni bando. I vincoli da rispettare sono certamente la presenza di un tutoraggio adeguato e continuo e la selezione dei candidati da formare ma con il possesso di prerequisiti utili. Condizione irrinunciabile è l’obbligo di assunzione qualora il tirocinio abbia esito positivo e la verifica che le aziende non sfruttino i tirocini con finalità diverse.
Molte sono le possibilità che un’amministrazione può attivare, anche utilizzando le proprie aziende partecipate. Si possono prevedere per esempio squadre di spazzini che puliscano sistematicamente le caditoie dei tombini dalle foglie; si può provvedere all’affidamento dei lavori di manutenzione dei giardini pubblici alle cooperative di tipo b o a gruppi di persone con disabilità individuati dagli enti di prossimità; proporre gruppi di persone con disabilità ad occuparsi dei punti ristoro interni alle scuole e agli uffici pubblici (e privati); promuovere accordi per tirocini lavorativi finalizzati all’assunzione di personale nelle grandi catene di distribuzione (amazon, decathlon, leroy merlin, supermercati, ecc.)
Anche qui sarebbe sufficiente inserire un accordo in ogni affidamento di spazi pubblici, per esempio, per la realizzazione degli store e in ogni bando. I vincoli da rispettare sono certamente la presenza di un tutoraggio adeguato e continuo e la selezione dei candidati da formare ma con il possesso di prerequisiti utili. Condizione irrinunciabile è l’obbligo di assunzione qualora il tirocinio abbia esito positivo e la verifica che le aziende non sfruttino i tirocini con finalità diverse.
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