Verso il nuovo Piano nazionale per la famiglia
#PianoNazionaleFamiglia Raccolta di contributi, commenti e suggerimenti
Fase 6 - Report sui Commenti allo Schema di Piano Nazionale per la Famiglia
19/07/2022 - 31/07/2022
Fasi del processo
Disuguaglianza: la cittadinanza dei bambini adottati
Inserire i minorenni adottati e le famiglie adottive tra i gruppi vulnerabili e promuovere in loro favore specifici servizi/linee guida operative: considerata l'uguaglianza sostanziale e non solo formale come obiettivo dell'ordinamento, è d'obbligo riconoscere le fragilità legate all'adozione superando l'uguaglianza formale tra le famiglie adottive e quelle biologiche. Pertanto si chiede di:
1. uniformare la prassi dei TTMM con linee guida nazionali che garantiscano la sollecita trattazione e conclusione dei procedimenti di riconoscimento delle sentenze straniere di adozione internazionale in base ai quali l'adozione viene iscritta nei registri dello stato civile e viene riconosciuta la cittadinanza dei genitori: prima di tale iscrizione i bambini sono italiani e figli per gli impegni assunti dall'Italia con i Paesi esteri (cfr. ratifica della Convenzione dell'Aja 1993 e dell'art. 117 costituzione) ma non lo sono per l'Italia restando “affidati temporaneamente” ai genitori senza assunzione di cittadinanza né status di figli. Oggi si tratta di procedimenti con tempi lunghi e variabili tra i diversi TTMM e dunque i minorenni adottati all'estero vanno tutelati al pari degli altri cittadini minorenni nel rispetto degli impegni internazionali e non lasciati in una condizione di minore tutela per un tempo indefinito e variabile in funzione del territorio di residenza;
2. garantire un supporto psicosociale generalizzato e capillare a tutti i minorenni adottati e alle famiglie adottive: oggi è previsto solo un sostegno facoltativo mentre è necessario che, attraverso linee guida e buone prassi multidisciplinari tra Servizi Territoriali, Enti autorizzati e TTMM, le famiglie adottive siano sistematicamente supportate nel periodo post-adottivo e nel lungo termine quale misura per garantire l'effettiva uguaglianza delle persone coinvolte in attuazione dei principi di cui all'art.8 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea.
1. uniformare la prassi dei TTMM con linee guida nazionali che garantiscano la sollecita trattazione e conclusione dei procedimenti di riconoscimento delle sentenze straniere di adozione internazionale in base ai quali l'adozione viene iscritta nei registri dello stato civile e viene riconosciuta la cittadinanza dei genitori: prima di tale iscrizione i bambini sono italiani e figli per gli impegni assunti dall'Italia con i Paesi esteri (cfr. ratifica della Convenzione dell'Aja 1993 e dell'art. 117 costituzione) ma non lo sono per l'Italia restando “affidati temporaneamente” ai genitori senza assunzione di cittadinanza né status di figli. Oggi si tratta di procedimenti con tempi lunghi e variabili tra i diversi TTMM e dunque i minorenni adottati all'estero vanno tutelati al pari degli altri cittadini minorenni nel rispetto degli impegni internazionali e non lasciati in una condizione di minore tutela per un tempo indefinito e variabile in funzione del territorio di residenza;
2. garantire un supporto psicosociale generalizzato e capillare a tutti i minorenni adottati e alle famiglie adottive: oggi è previsto solo un sostegno facoltativo mentre è necessario che, attraverso linee guida e buone prassi multidisciplinari tra Servizi Territoriali, Enti autorizzati e TTMM, le famiglie adottive siano sistematicamente supportate nel periodo post-adottivo e nel lungo termine quale misura per garantire l'effettiva uguaglianza delle persone coinvolte in attuazione dei principi di cui all'art.8 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea.
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