Verso il nuovo Piano nazionale per la famiglia
#PianoNazionaleFamiglia Raccolta di contributi, commenti e suggerimenti
Fase 6 - Report sui Commenti allo Schema di Piano Nazionale per la Famiglia
19/07/2022 - 31/07/2022
Fasi del processo
Disuguaglianza: la proposta dell’accoglienza familiare temporanea
Inserire i minorenni fuori famiglia tra i soggetti maggiormente vulnerabili e promuovere in loro favore specifici servizi/linee guida operative: in tale ambito Ai.Bi. ritiene urgente lavorare nei territori sulla prevenzione, il miglioramento e il superamento della condizione dei minorenni fuori famiglia, categoria fortemente vulnerabile.
Nello specifico chiede di:
1. attivare una BANCA DATI nazionale dei minori fuori famiglia: da molti anni le reti di cui Ai.Bi. fa parte evidenziano la necessità di una raccolta dati sui minori fuori famiglia per monitorare la durata della condizione – affinché sia effettivamente transitoria – e tutelare i minorenni affidati delle varie regioni in modo uniforme
2. promuovere l'affidamento familiare: l'applicazione delle misure temporanee di protezione per l'infanzia non è uniforme nei diversi territori italiani e vi sono distretti di TTMM in cui l'affidamento familiare non viene applicato e viene sistematicamente attivato il collocamento in strutture. Promozione e sostegno dell'affidamento familiare vanno dunque inseriti tra le priorità del piano, anche per i minori stranieri non accompagnati (cfr.legge 47/2017)
3. stabilire gli standard minimi nazionali delle strutture di accoglienza per minorenni nel rispetto della legge 149/2001 sulla necessità di collocare i minorenni solo in strutture “caratterizzate da rapporti analoghi a quelli di una famiglia” e quindi:
a. riconoscere le CASE FAMIGLIA, quale soluzione preferibile rispetto ad altre strutture con i seguenti criteri minimi obbligatori: siano l'unica soluzione per i minorenni di età 0-6, siano gestite da coppie coniugate e stabili che vi risiedono stabilmente, accolgano i minori nel numero massimo di 6, si avvalgano di educatori e professionisti iscritti agli albi a seconda dei bisogni
b. accreditare il privato sociale qualificato nella co-gestione dei progetti di collocamento temporaneo in attuazione dell'articolo 55 del Codice del terzo settore (D.Lgs.117/2017)
Nello specifico chiede di:
1. attivare una BANCA DATI nazionale dei minori fuori famiglia: da molti anni le reti di cui Ai.Bi. fa parte evidenziano la necessità di una raccolta dati sui minori fuori famiglia per monitorare la durata della condizione – affinché sia effettivamente transitoria – e tutelare i minorenni affidati delle varie regioni in modo uniforme
2. promuovere l'affidamento familiare: l'applicazione delle misure temporanee di protezione per l'infanzia non è uniforme nei diversi territori italiani e vi sono distretti di TTMM in cui l'affidamento familiare non viene applicato e viene sistematicamente attivato il collocamento in strutture. Promozione e sostegno dell'affidamento familiare vanno dunque inseriti tra le priorità del piano, anche per i minori stranieri non accompagnati (cfr.legge 47/2017)
3. stabilire gli standard minimi nazionali delle strutture di accoglienza per minorenni nel rispetto della legge 149/2001 sulla necessità di collocare i minorenni solo in strutture “caratterizzate da rapporti analoghi a quelli di una famiglia” e quindi:
a. riconoscere le CASE FAMIGLIA, quale soluzione preferibile rispetto ad altre strutture con i seguenti criteri minimi obbligatori: siano l'unica soluzione per i minorenni di età 0-6, siano gestite da coppie coniugate e stabili che vi risiedono stabilmente, accolgano i minori nel numero massimo di 6, si avvalgano di educatori e professionisti iscritti agli albi a seconda dei bisogni
b. accreditare il privato sociale qualificato nella co-gestione dei progetti di collocamento temporaneo in attuazione dell'articolo 55 del Codice del terzo settore (D.Lgs.117/2017)
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