Strategia per la resilienza dei soggetti critici
Proposte sui contenuti della Strategia nazionale per la resilienza dei soggetti critici, in attuazione e del decreto legislativo n.134/2024
Esiti
A conclusione dell'intero processo partecipativo, viene resa disponibile l'analisi dei contributi raccolti durante tutto il periodo di consultazione pubblica attraverso la pubblicazione del Report finale della consultazione sulla Strategia per la resilienza dei soggetti critici. Il documento offre una visione d’insieme sui diversi contributi, quantitativi e qualitativi arrivati attraverso il questionario.
Di seguito, in questa stessa pagina, è possibile approfondire una sintesi dei contenuti del Report, articolata secondo le stesse dimensioni di analisi su cui si sviluppa il documento.
La dimensione quantitativa
Per la dimensione quantitativa vengono presentati e commentati i dati relativi ai partecipanti, alle visualizzazioni di pagine nel periodo della consultazione nonché il numero di contributi inseriti dagli utenti, con dettagli del trend e del numero di commenti e interazioni per ogni contributo inserito.
Contributi
La fase di raccolta dei contributi ha ricevuto un totale di 84 risposte al questionario nonché ulteriori 4 contributi pervenuti a mezzo posta elettronica nei termini della consultazione.
Partecipanti
Su un totale di 84 persone che hanno risposto, la categoria di gran lunga più rappresentata è quella degli esponenti delle imprese che, con 36 partecipanti dalle imprese private e 4 provenienti da imprese pubbliche, costituisce quasi metà del totale. Considerando anche i 6 contributi ricevuti da esponenti delle associazioni di categoria, il dato esprime il forte interesse dei soggetti potenzialmente destinatari della normativa verso l'argomento oggetto del questionario.
Nel grafico seguente è riportata la distribuzione delle categorie in cui si sono riconosciuti i partecipanti espressa in percentuale sul totale:
Rispetto ai 12 settori considerati come critici dal decreto legislativo 134/2024 (energia, trasporti, banche, infrastrutture dei mercati finanziari, salute, acqua potabile, acque reflue, infrastrutture digitali, pubblica amministrazione, spazio, produzione, trasformazione e distribuzione di alimenti, acque irrigue), la maggior parte dei partecipanti alla consultazione si occupa di più settori allo stesso tempo.
Nel grafico seguente è riportata la distribuzione delle categorie in cui si sono riconosciuti i partecipanti espressa in percentuale sul totale:
Tra quanti hanno indicato un settore prevalente, emerge una chiara preponderanza di partecipanti provenienti dal settore dell'energia che si attesta come il comparto più rappresentato. A seguire, si delinea un secondo gruppo di settori con una partecipazione significativa: le infrastrutture digitali e i trasporti, seguiti dagli enti della Pubblica Amministrazione e dal settore dello spazio.
Nel grafico riportato di seguito viene rappresentata la correlazione tra il profilo dei partecipanti alla consultazione e i rispettivi settori di appartenenza:
Dall'analisi delle correlazioni emergono chiare tendenze che legano specifici profili a determinati settori critici.
Nel Report finale della consultazione sulla Strategia per la resilienza dei soggetti critici sono presenti tutte le ulteriori dimensioni di analisi dei partecipanti.
La dimensione qualitativa della partecipazione alla consultazione pubblica
In questa sezione sono analizzate le risposte dei partecipanti alle domande poste nei quattro pilastri della consultazione. L'articolazione di questa parte del rapporto segue, dunque, l’ordine delle domande poste ai partecipanti nel questionario.
Migliorare la comprensione dello stato attuale della resilienza dei soggetti critici
Utilità del monitoraggio di minacce e vulnerabilità
Rispetto alla percezione dell'utilità del monitoraggio di minacce e vulnerabilità nel contesto attuale del proprio settore di appartenenza, la maggioranza dei partecipanti alla consultazione considera tale monitoraggio un'attività utile. Sommando le risposte "adeguato" e "molto adeguato" si ottiene, infatti, il 75% del campione totale, vale a dire un consenso molto forte, che indica come il valore di questa attività sia ampiamente riconosciuto. La maggior parte dei partecipanti (56 su 84) ha inoltre inviato dei suggerimenti per migliorare l’efficacia del monitoraggio di cui si propone una sintesi dei suggerimenti:
- Approccio strategico e integrato: Molti utenti sottolineano la necessità di adottare un approccio olistico e proattivo al monitoraggio delle minacce. Questo significa non limitarsi a reagire agli eventi, ma anticiparli attraverso l’analisi dei rischi, la simulazione di scenari critici e l’integrazione di fonti informative diverse. È emersa anche l’importanza di un ciclo continuo di analisi e verifica, con strumenti di early warning e valutazioni predittive.
- Tecnologie avanzate e automazione. Numerosi contributi propongono l’adozione di strumenti tecnologici per migliorare la capacità di rilevare comportamenti anomali e vulnerabilità.
- Formazione e valorizzazione delle competenze. È stato evidenziato quanto sia cruciale investire nella formazione continua del personale, affinché sia sempre aggiornato sulle minacce emergenti e sulle best practice.
- Coordinamento pubblico-privato e condivisione informativa. Un tema ricorrente è la necessità di rafforzare la cooperazione tra istituzioni pubbliche e soggetti critici privati. Si suggerisce la creazione tavoli di lavoro permanenti, piattaforme condivise per l’allerta precoce e strumenti di scambio informativo. La fiducia e la trasparenza tra le parti sono considerate fondamentali.
- Analisi del rischio e valutazione delle vulnerabilità. Viene suggerito di predisporre linee guida per il rilevamento delle minacce ibride unitamente a scenari “what-if” e stress test per valutare la resilienza delle infrastrutture.
- Sicurezza fisica e infrastrutturale. È emersa l’esigenza di rafforzare il monitoraggio integrato fisico-cyber e il controllo della catena di approvvigionamento.
- Coinvolgimento territoriale e settoriale. Alcuni commenti sottolineano l’importanza di coinvolgere enti territoriali, promuovendo una pianificazione strategica a livello di bacino o area vasta.
Mappatura delle principali infrastrutture e assetti posti all’estero
Dall'analisi della domanda del questionario in cui i partecipanti alla consultazione hanno espresso una valutazione sull’utilità della mappatura delle principali infrastrutture e assetti posti all’estero, emerge un consenso molto forte sull'utilità di questa mappatura. La maggioranza dei partecipanti la considera uno strumento adeguato o molto adeguato.
Nel Report finale della consultazione sulla Strategia per la resilienza dei soggetti critici sono presenti tutte le ulteriori dimensioni di analisi dei contributi dei partecipanti.
Conclusioni
La consultazione pubblica sulla Strategia per la resilienza dei soggetti critici ha rappresentato un passo significativo verso una governance inclusiva e consapevole delle sfide che il sistema-Paese deve affrontare in un contesto di minacce sempre più complesse, intersettoriali e interdipendenti. La partecipazione di una platea ampia e diversificata – imprese private e pubbliche, associazioni di categoria, enti pubblici, mondo accademico, cittadini – ha consentito di raccogliere una varietà di prospettive, esperienze e suggerimenti utili a orientare in maniera concreta l’adozione della Strategia nazionale.
La consultazione ha fornito indicazioni puntuali e concrete per rafforzarne l’efficacia. Il consenso quasi unanime su molti aspetti chiave – dalla mappatura alla cooperazione, dalla formazione alla ricerca – è un segnale incoraggiante per il prosieguo dell’attuazione normativa. La Presidenza del Consiglio dei ministri intende valorizzare pienamente i contributi ricevuti: la maggior parte delle proposte pervenute troverà infatti riscontro nella versione finale della Strategia, contribuendo a definirne contenuti operativi e priorità d’intervento. Affinché la resilienza dei soggetti critici non resti un obiettivo astratto, sarà necessario tradurre quanto emerso in azioni operative, strumenti normativi adeguati e un coordinamento politico forte. La sfida è grande, ma il patrimonio di conoscenze, esperienze e proposte raccolto in questa consultazione rappresenta una base solida su cui costruire una strategia nazionale veramente efficace e condivisa.
Nel Report finale della consultazione sulla Strategia per la resilienza dei soggetti critici sono presenti tutte le ulteriori riflessioni emerse dall'analisi dei contributi.