Co-creazione delle Linee guida nazionali per la partecipazione
Percorso partecipativo per individuare standard minimi di qualità e definire un quadro condiviso nazionale per migliorare la partecipazione pubblica in Italia
Capitolo 3 - La governance della partecipazione
In questo capitolo sono richiamati i principali elementi riguardanti le circostanze in cui si possono attuare percorsi partecipativi, evidenziando le opportunità esistenti a livello normativo per promuovere la partecipazione nelle politiche pubbliche e suggerendone di nuove.
- Riferimenti: richiamo alle politiche europee, nazionali, regionali, locali e settoriali, che prevedono percorsi partecipativi e chiarimento dei vantaggi e delle opportunità di tali processi. Le Linee guida possono costituire una fonte ufficiale da utilizzare come riferimento per gli atti amministrativi.
- Incentivi: proposta di un riconoscimento per le PA che adottano pratiche partecipative, in particolare le Regioni, con l’adozione di un “marchio di qualità” per le politiche realizzate in questo modo. Suggerire una correlazione tra il marchio di qualità e una premialità (es. punteggi aggiuntivi nelle competizioni relative ai fondi nazionali). Proposta di incentivi all'uso di approcci partecipativi da gestire in forma associata tra enti statali ed altre entitá pubbliche.
- Risorse: suggerimenti su come individuare le risorse necessarie per attivare percorsi partecipativi.
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18 commenti
Non so se questo è il posto giusto per la seguente considerazione:
l'utilizzo di una casella di posta ordinaria, in aggiunta a pec e spid, per agevolare la partecipazione al processo
Conversazioni con Alessandra
Alla voce Risorse forse andrebbero specificate le diverse tipologie necessarie alla realizzazione di un percorso: risorse finanziarie, risorse umane, risorse strumentali...
Concordo sull’importanza di specificare le diverse tipologie di risorse necessarie alla realizzazione di un percorso partecipativo. Questa distinzione può aiutare le amministrazioni a pianificare in modo più chiaro e a valutare meglio i bisogni operativi.
Si potrebbe inserire degli spunti per rendere misurabile la "qualità" delle pratiche partecipative attraverso indicatori chiave di prestazione (KPI), quali:
Partecipazione effettiva: Numero di cittadini, stakeholder e OSC coinvolti, con segmentazione per categorie sociali.
Inclusione: Percentuale di rappresentanza di gruppi vulnerabili o meno rappresentati.
Collaborazione: Numero di enti pubblici coinvolti in modalità cooperativa nei percorsi partecipativi.
Impatto: Numero di decisioni pubbliche influenzate dai contributi emersi dai percorsi partecipativi.
Soddisfazione dei partecipanti: Valutazione attraverso questionari o altri strumenti di feedback.
Questi indicatori potrebbero essere utili per definire criteri di premialità, come ad esempio il “marchio di qualità” proposto nelle Linee guida, e nonché per rafforzare la rendicontazione e il monitoraggio delle pratiche partecipative.
In questo capitolo potrebbe essere utile inserire suggerimenti su come organizzare la PA affinché il coinvolgimento dei cittadini diventi prassi abituale e continuativa capace di dare valore alla costruzione di tutte le politiche pubbliche (es. prevedere assessorati, spazi, uffici, strutture dedicate, garanti, facilitatori terzi, formazione...). L'esempio però dovrebbe darlo il Ministero, prevedendo una piccola struttura con esperti della materia, a supporto dell'Hub Partecipazione e dell'applicazione delle Linee guida.
evidenziare le opportunità derivanti dall'adozione dell' "Impact by Design" nella partecipazione (tra cui: la creazione di indicatori significativi)
Per rendere una Partecipazione Pubblica realmente efficace, èriteniamo dunque necessario:
Creare meccanismi di supporto per le amministrazioni, come consulenze, toolkit e reti di facilitatori (neutrali) della partecipazione.
Favorire la collaborazione tra enti pubblici e società civile, introducendo spazi di dialogo permanente e reti di partecipazione.
Conversazioni con Sgr_PDI
L’integrazione di esempi concreti è fondamentale: il caso del bilancio partecipativo vincolante di Vignola potrebbe essere esteso dai Comuni alle Province e alle Regioni, rafforzando il principio che i cittadini possano non solo partecipare, ma anche decidere.
Perchè non segnalate l'esempio del bilancio partecipativo di Vignola all'Hub Partecipazione? Nella sezione ESPERIENZE non c'è ancora nessun caso di bilancio partecipativo...
Grazie per il suggerimento, ma credo sia un' perazione in capo al Comune di Vignola, non credo possiamo farne le veci, se non segnalandone e prendendo come riferimento l'ottimale Best Bractice, tra l'altro già prsente su questa piattaforma al seguente link: https://partecipa.comune.vignola.mo.it/processes/bp2024 ☺️ 😉
lo stiamo proponendo come esempio anche in questo contesto per far capire l'importanza fondamentale per un salto di qualità delle LG. Poi siamo disponibili anche a lavorare nell'hub partecipazione. Grazie per averci invitato. io dovrei essere già presente.
Inoltre, per favorire una reale diffusione delle Linee guida, è importante utilizzare un linguaggio semplice, evitando il cosiddetto "approccio burocratese", e diffondere i contenuti attraverso enti locali, media e eventi pubblici con pratiche innovative di partecipazione.
Un altro aspetto chiave è l’aggiornamento e la semplificazione dei termini chiave, per garantire una comprensione ampia e chiara. A questo si aggiunge l’uso di strumenti digitali di democrazia diretta (es. piattaforme di e-democracy, petizioni online, open data).
Monitoraggio e miglioramento continuo
Rendere pubblico il monitoraggio attraverso report periodici e dashboard online.
Integrare un feedback continuo da parte di cittadini e stakeholder, aggiornando periodicamente le Linee guida per migliorarne l’impatto.
Capitolo 3 - La governance della partecipazione
Per rendere la partecipazione realmente efficace, è necessario:
Creare meccanismi di supporto per le amministrazioni, come consulenze, toolkit e reti di facilitatori della partecipazione.
Favorire la collaborazione tra enti pubblici e società civile, introducendo spazi di dialogo permanente e reti di partecipazione.
Strutturare in modo chiaro le fasi del processo partecipativo, includendo:
Coinvolgimento: strategie per attivare e motivare i cittadini.
Svolgimento: metodologie innovative e strumenti digitali per raccogliere idee e deliberare.
Valutazione e feedback: indicatori per misurare il successo e garantire trasparenza sui risultati.
L’integrazione di esempi concreti è fondamentale: il caso del bilancio partecipativo vincolante di Vignola potrebbe essere esteso dai Comuni alle Province e alle Regioni, rafforzando il principio che i cittadini possano non solo partecipare, ma anche decidere.
Inoltre, per favorire una reale diffusione delle Linee guida, è importante utilizzare un linguaggio semplice, evitando burocratese, e diffondere i contenuti attraverso enti locali, media e eventi pubblici con pratiche innovative di partecipazione.
Un altro aspetto chiave è l’aggiornamento e la semplificazione dei termini chiave, per garantire una comprensione ampia e chiara. A questo si aggiunge l’uso di strumenti digitali di democrazia diretta (es. piattaforme di e-democracy, petizioni online, open data).
Monitoraggio e miglioramento continuo
Per garantire l’efficacia dei processi partecipativi, è necessario:
Rendere pubblico il monitoraggio attraverso report periodici e dashboard online.
Integrare un feedback continuo da parte di cittadini e stakeholder, aggiornando periodicamente le Linee guida per migliorarne l’impatto.
In riferimento agli incentivi potrebbe essere utile proporre degli incentivi nelle pubbliche amministrazioni per la creazione di un Osservatorio sulla Partecipazione. In particolare una struttura in cui sia possibile fare rete con colleghi di vari servizi che hanno competenze specifiche , ad esempio: comunicatori (del Servizio o AREA comunicazione) e altre figure addette alla comunicazione interna ed esterna all'ente; figure specifiche (se ci sono) che si occupano di processi e strumenti partecipativi (anche Citizen Science); figure chiave: i facilitatori (necessario attivare per queste figure dei corsi di formazione specifica). In tale Osservatorio è auspicabile anche la collaborazione con Enti Esterni (ad esempio Università).
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