Co-creazione delle Linee guida nazionali per la partecipazione
Percorso partecipativo per individuare standard minimi di qualità e definire un quadro condiviso nazionale per migliorare la partecipazione pubblica in Italia
Modalità di redazione e di comunicazione
27
gennaio
14:00
11
febbraio
19:00
Ultimo commento di
Partecipanti
5
Gruppi
0
Riferimento: tec-DEBA-2025-01-20
Versione 14 (di 14) vedi altre versioni
Le LG devono assumere una forma che le renda:
- pregnanti, non manualistiche, agili (con la possibilità di integrazioni nel tempo) e ambiziose - veicolabili con un linguaggio divulgativo e sintetico, adatto anche ai giovani (es. video/post) con l’utilizzo mirato di infografiche
- capaci di coniugare anche la dimensione digitale della partecipazione, chiarendo come affrontare i nodi tecnici/giuridici/organizzativi (privacy, archiviazione, partecipazione offline/online/onlife) e con una attenzione particolare all’open source
- rimandando ai materiali su esempi e buone pratiche a dei link esterni.
Che cosa manca? Cosa si potrebbe tenere fuori o spostare altrove?
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La seconda gamba che dai verbali della costituente risulta essere un elemento mediativo fra le due ideologie al momento contrapposte ed ancora in parte presenti, purtroppo non venne compiutamente strutturata lasciando ai legislatori della DR il compito di completare il lavoro legislativo per concretizzarlo. Infatti nei primi capitoli si evidenzia l’auspicio di decentrare per quanto possibile e funzionale una gestione diffusa della cosa pubblica nelle sue PA territoriali. Questo concetto trova la massima espressione nell’imporre che la le modifiche della nostra Costituzione debbano, di norma e/o fatte poche eccezioni, tramite referendum popolare obbligatorio senza raccolta firme e con validità a quorum zero e di limite del numero di votanti. Ci sembra quanto meno discutibile che in tutte le nostre elaborazioni per soglie raccolta firme, quorum partecipativi e quorum approvativi su problemi con molto minor valore, vengano ancora strenuamente difesi. 2/3
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