Co-creazione delle Linee guida nazionali per la partecipazione
Percorso partecipativo per individuare standard minimi di qualità e definire un quadro condiviso nazionale per migliorare la partecipazione pubblica in Italia
Modalità di redazione e di comunicazione
27
gennaio
14:00
11
febbraio
19:00
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5
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0
Riferimento: tec-DEBA-2025-01-20
Versione 14 (di 14) vedi altre versioni
Le LG devono assumere una forma che le renda:
- pregnanti, non manualistiche, agili (con la possibilità di integrazioni nel tempo) e ambiziose - veicolabili con un linguaggio divulgativo e sintetico, adatto anche ai giovani (es. video/post) con l’utilizzo mirato di infografiche
- capaci di coniugare anche la dimensione digitale della partecipazione, chiarendo come affrontare i nodi tecnici/giuridici/organizzativi (privacy, archiviazione, partecipazione offline/online/onlife) e con una attenzione particolare all’open source
- rimandando ai materiali su esempi e buone pratiche a dei link esterni.
Che cosa manca? Cosa si potrebbe tenere fuori o spostare altrove?
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11 commenti
Chiariti i destinatari, PA o OSC (già indicato nelle bozze di linee guida) credo che sia importante specificare brevemente le modalità, per le PA e per le OSC, operative di come attivare il processo partecipativo nonché i documenti decisionali consigliati e documenti raccomandati che secondo le LG siano importanti da trattare in un processo partecipativo.
si potrebbe prevedere una sorta di compendio/sintesi operativa di come attivare il processo partecipativo, massimo 2 cartelle correlate da visual/infografiche, fornendo anche esempi di "cronoprogrammi" visuali/proposte di strutture di percorsi partecipativi/consultazioni
Per essere non manualistiche e di immediata lettura applicativa per gli "attivatori di contesto" e facilitatori, di fatto dovrebbero avere in allegato un diagramma a blocchi (flowchart) dei passi da seguire e l'eventuale rete (framework) da coinvolgere e formare in maniera preventiva per una partecipazione di qualità.
Necessaria redazione introduzione di una sorta di Libretto Informativo a supporto del tutto "neutro", ovvero TERZO, di ogni comprensione più efficace in termini di PRO e CONTRO della tematica in essere associata ad un Processo Partecipativo Pubblico, magari da contestualizzare come strumento comunicativo ed informativo utile nella Fase Preliminar, ovvero Consocitiva di attivazione del Procedimento
Introduzione
Contesto normativo e obiettivi delle Linee guida.
Finalità
Definizione del concetto di partecipazione.
Differenza tra partecipazione consultiva e vincolante.
Strumenti e modelli di partecipazione (nuovo capitolo suggerito)
Modelli di partecipazione diretta e deliberativa.
Esempi concreti (es. Bilancio partecipativo vincolante, come a Vignola).
La governance della partecipazione
Ruolo delle istituzioni e dei cittadini nei processi decisionali.
Modalità di coinvolgimento dei cittadini nelle scelte pubbliche.
Le fasi di un percorso partecipativo
Dall’informazione alla deliberazione.
Strumenti digitali e fisici per la partecipazione attiva.
Glossario
Definizioni chiare per evitare ambiguità.
2. Inserimento esplicito del concetto di partecipazione vincolante
Nel capitolo "Finalità", esplicitare che la partecipazione non deve limitarsi a un ruolo consultivo, ma includere strumenti con effetti concreti sulle decisioni.
Nel capitolo "Finalità", esplicitare che la partecipazione non deve limitarsi a un ruolo consultivo, ma includere strumenti con effetti concreti sulle decisioni.
Nel capitolo "Strumenti e modelli di partecipazione", presentare il Bilancio Partecipativo Vincolante come un esempio pratico, specificando:
Come funziona.
Quali effetti ha sulle politiche pubbliche.
Esperienze di successo, come quella di Vignola.
Cosa eliminare o spostare?
Allegati e riferimenti normativi potrebbero essere spostati in un’appendice per alleggerire il testo principale.
Se alcune sezioni sono ridondanti tra "Governance della partecipazione" e "Fasi di un percorso partecipativo", potrebbero essere accorpate per evitare ripetizioni.
Sintesi
🔹 Aggiungere un capitolo sugli strumenti di partecipazione vincolante.
🔹 Inserire il concetto di incidenza diretta dei cittadini nelle decisioni pubbliche.
🔹 Esempi pratici (come Vignola) per dimostrare l’eff
Esempi pratici (come Vignola) per dimostrare l’efficacia della partecipazione vincolante.
Come PDI, per far meglio capire le nostre proposte, vorremmo chiarire quale sia la nostra visione nel contesto del tema della partecipazione diffusa dei cittadini al governo delle loro comunità. Lungi dall'essere un clone di altre proposte sostenute in un recente passato, il nostro obiettivo è quello di riportare nella società la democrazia popolare che è prevista nella nostra costituzione a partire dall’art.1, ecc.
In essa si definisce fondamentalmente la presenza di due gambe entrambe efficienti, equivalenti, indispensabili ed inseparabili per l'esercizio della democrazia matura.
La prima è la struttura politico amministrativa bicamerale con separazione fra poteri invariati tra legislativo alle camere ed esecutivo al governo secondo la Costituzione. Elezioni con voto a preferenze libere e ripartizione proporzionale ai voti di lista. La stabilità dovrebbe attuarsi mediante un’alleanza a partire dalle liste con maggior peso mediante programma comune e gestione collegiale.1/3
La seconda gamba che dai verbali della costituente risulta essere un elemento mediativo fra le due ideologie al momento contrapposte ed ancora in parte presenti, purtroppo non venne compiutamente strutturata lasciando ai legislatori della DR il compito di completare il lavoro legislativo per concretizzarlo. Infatti nei primi capitoli si evidenzia l’auspicio di decentrare per quanto possibile e funzionale una gestione diffusa della cosa pubblica nelle sue PA territoriali. Questo concetto trova la massima espressione nell’imporre che la le modifiche della nostra Costituzione debbano, di norma e/o fatte poche eccezioni, tramite referendum popolare obbligatorio senza raccolta firme e con validità a quorum zero e di limite del numero di votanti. Ci sembra quanto meno discutibile che in tutte le nostre elaborazioni per soglie raccolta firme, quorum partecipativi e quorum approvativi su problemi con molto minor valore, vengano ancora strenuamente difesi. 2/3
Tutto ciò premesso, nelle LG per la partecipazione dei cittadini, diventa fondamentale far invertire il loro percorso di una disaffezione cronica alla partecipazione che mostra esservi anche in presenza di iniziative con strumenti di alta qualità oltremodo accattivanti. Esemplificando è come dar loro in mano una Ferrari e poi non lo lasciamo usare neanche per scendere a fare la spesa. Per recuperare la loro partecipazione, l’unica esistenziale motivazione plausibile è quando ciò porta un frutto concreto alla loro esistenza quotidiana. Sostenere concetti che ai più sembrano basati su ottimi principi culturalmente importanti ma lontani dalla loro quotidiano ma usando del loro tempo, non è sufficiente allo scopo. I cittadini ci sono solo se, quando è ritenuto necessario, possano controllare l’operato dei loro eletti, proporre modifiche a leggi approvate, proporre leggi di iniziativa popolare e costruire momenti di confronto partecipativo, il tutto auspicabilmente decisionali 3/3
L’esperienza concreta in altri stati delle due gambe entrambi efficienti ha portato i legislatori, oltre alle proprie migliori convinzioni, ad una loro convenienza ad elaborare leggi più possibilmente inclusive di tutte le esigenze dei cittadini del loro territorio e non solo di uno zoccolo duro aggregato su basi ideologiche, inevitabilmente presente in tutti i partiti.
Questo tipo rapporto biunivoco tra le due gambe della democrazia adulta fra cittadino eletto e cittadini, ovviamente è presente se il cittadino può conoscere la sua personale attività politica messa in essere ed una possibilità di avere il voto elettorale libero da controlli con sistemi di liste bloccate e se possibile poter avere anche un voto disgiunto di tipo trasversale, fra le liste
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