2025 Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese
#italia2025 Idee e proposte per migliorare la digitalizzazione del Paese
Valutazione delle proposte e restituzione dei risultati
01/05/2020 - 30/06/2020
Fasi del processo
Mobilità sostenibile territoriale
Uno dei temi su cui concentrarsi sarà la sostenibilità ambientale insieme alla mobilità. Ormai sul territorio esistono diverse opportunità di mobilità come car sharing, bici, scooter e monopattini elettrici, ma anche esperienze come BlaBlaCar che permettono di ridurre il numero di mezzi circolanti facendo car pooling.
Ogni grande metropoli offre servizi di questo tipo ma con piattaforme separate, alcune comunali e molte private. Non esiste una modalità unica di accesso a questi servizi.
L'ipotesi di lavoro prevede la possibilità di aggregare centri urbani e aree metropolitane (ad esempio il triangolo Torino, Milano, Genova) per costruire una piattaforma comune di mobilità sostenibile, che includa sia la rete ferroviaria che la mobilità locale elettrica, attraverso la quale l'utenza che per motivi di lavoro ha necessità di muoversi in questo triangolo, lo possa fare in modo semplice, a costi certificati, ed utilizzando strumenti semplici (App mobile) per prenotare, pagare ed usufruire del servizio.
Con un'offerta anche verso l'utenza turistica che decide di visitare se nostre metropoli che spesso sono anche città d'arte e di cultura.
La tecnologia è già presente, ma l'erogazione di questi servizi e frastagliata e legata a normative comunali/regionali.
Si tratta di attivare un modello che metta in rete i vari operatori economici che offrono già questi servizi, comprendendo anche la rete ferroviaria, in modo da chiudere il cerchio della mobilità sostenibile.
Ogni grande metropoli offre servizi di questo tipo ma con piattaforme separate, alcune comunali e molte private. Non esiste una modalità unica di accesso a questi servizi.
L'ipotesi di lavoro prevede la possibilità di aggregare centri urbani e aree metropolitane (ad esempio il triangolo Torino, Milano, Genova) per costruire una piattaforma comune di mobilità sostenibile, che includa sia la rete ferroviaria che la mobilità locale elettrica, attraverso la quale l'utenza che per motivi di lavoro ha necessità di muoversi in questo triangolo, lo possa fare in modo semplice, a costi certificati, ed utilizzando strumenti semplici (App mobile) per prenotare, pagare ed usufruire del servizio.
Con un'offerta anche verso l'utenza turistica che decide di visitare se nostre metropoli che spesso sono anche città d'arte e di cultura.
La tecnologia è già presente, ma l'erogazione di questi servizi e frastagliata e legata a normative comunali/regionali.
Si tratta di attivare un modello che metta in rete i vari operatori economici che offrono già questi servizi, comprendendo anche la rete ferroviaria, in modo da chiudere il cerchio della mobilità sostenibile.
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Conversazioni con Alex44
Questa é una faccenda di cui non si deve necessariamente occupare lo Stato, infatti molte aziende stanno proponendo proprio quello che dici tu: degli "aggregatori" di servizi di mobilità. A partire dall'app "Citymapper" passando per l'app "Transit", Moovit e anche lo stesso Google Maps in certe città inizia ad integrare anche servizi terzi. Tutte queste sono app che integrano (chi più chi meno) mezzi pubblici (con orari in tempo reale), car sharing, bike sharing, scooter sharing, monopattino elettrico sharing, ride sharing (Uber), taxi. Ci sono anche dei più "semplici" aggregatori di soli car sharing, come urbi, che non comprendono la parte di mezzi pubblici
Non concordo, nel senso che ritengo che la presenza dello Stato, su progetti così impattanti, sia necessaria per poter dare linee guida e soprattutto permettere quell'aggregazione a livello nazionale che solo attraverso la filiera privata sarebbe difficile. Non intendo dire che lo Stato debba sostituirsi completamente ai privati, ma ritengo che debba essere lui in prima linea nel definire un modello, dare strumenti tecnologici e finanziari, per far si che tale integrazione sia a livello nazionale, altrimenti il rischio è di avere si tante piattaforme, che però difficilmente "dialogano" tra loro. Film già visto nel passato e risolto spesso con interventi o legislativi o strutturali da parte dello Stato.
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