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#ParteciPa Idee e proposte per migliorare la piattaforma di partecipazione e consultazione del Governo
Partecipazione trasparente. La piattaforma "PARTECIPA" dovrebbe essere pubblicata sul sito web degli enti e aperta a dipendenti / utenti / politici
I servizi che la PA eroga sono il risultato di quello che la PA è al proprio interno. Senza trasparenza e partecipazione al proprio interno la PA non potrà garantire partecipazione esterna. I pubblici funzionari sono chiusi in un sistema gerarchico in cui l'organizzazione degli uffici spetta per legge ( d.lgs 165/2001, artt. 5, 16, 17 ecc ) esclusivamente alla dirigenza e hanno poche possibilità di incidere sul miglioramento dei servizi.
La piattaforma pubblicata nel sito web dovrebbe dare voce alle proposte dei dipendenti e rappresentare uno spazio collaborativo aperto , ove alla luce del sole, in trasparenza ma senza timore di procedimenti disciplinari, utenti , dipendenti e anche organi titolari di indirizzo politico dovrebbero potersi confrontare, su criticità nei servizi erogati e idee e proposte di miglioramento. Sarebbe utile anche per richiamare l'attenzione dell'utenza sui contenuti di Amministrazione Trasparente.
La piattaforma pubblicata nel sito web dovrebbe dare voce alle proposte dei dipendenti e rappresentare uno spazio collaborativo aperto , ove alla luce del sole, in trasparenza ma senza timore di procedimenti disciplinari, utenti , dipendenti e anche organi titolari di indirizzo politico dovrebbero potersi confrontare, su criticità nei servizi erogati e idee e proposte di miglioramento. Sarebbe utile anche per richiamare l'attenzione dell'utenza sui contenuti di Amministrazione Trasparente.
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Conversazioni con Nazzareno
Come si fa, da un paio di decenni, in molte aziende private illuminate. E si chiama "Cassetto delle idee".
Nazzareno molto interessante questa cosa di cui parli , ma pubblicata addirittura sul sito web delle aziende private ? inseriresti un link, un sito web dove poter vedere come è organizzata ?
Laura, nelle aziende che lo mettono in atto, il cassetto delle idee è gestito nelle rispettive intranet. Sui siti "pubblici" possono essere messi dei form per accogliere suggerimenti. La discussione aperta (nelle aziende) viene in genere evitata perchè potrebbe determinarsi fenomeni di viralità indotta su aspetti negativi.
Cosa diversa per le PA, ovviamente: i suggerimenti dovrebbero essere aperti alla discussione trasparente.
Si potrebbe porre, però, il problema della necessità di un "moderatore" per quei contributi finalizzati esclusivamente a denigrare e non a migliorare o a costruire...
Il "cassetto delle idee" era in vigore nelle aziende giapponesi negli anni 70, ovviamente era una cassetta postale reale posta all'ingresso dell'azienda. Ricordo un lungo articolo di un settimanale che non esiste più (L'Europeo). In Italia la cosa non ha attecchito molto ed alcune aziende lo hanno dovuto chiudere, si era ridotto a raccogliere invettive tra operai. Nazzareno, sicuramente a conoscenza della genesi della "cassetta delle idee", ha sintetizzato gli aspetti positivi e negativi. Se con la cassetta virtuale si accettano solo, trasparentemente, i contributi degli iscritti, forse sia nel pubblico che nel privato potremmo aprire una fase di corretta discussione ed impulso alle iniziative.
Concordo.
Si tratta di uno strumento tanto importante quanto delicato e, per tal motivo, richiede una vera e propria "gestione".
Oggi viene riproposto in diverse modalità che, sostanzialmente, non divergono molto. E questo grazie anche al rinnovato (e ben più concretamente applicato) interesse verso la metodologia Lean -> che tanto servirebbe nelle PA.
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