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Semplificazione votazione
Ritengo che dato che ormai tutte le amministrazioni comunali si sono informatizzate che sia messa a disposizione del cittadino la possibilità oltre di continuare a votare con la classica matita per le persone non informate, cioè che non hanno praticità con l'informatizzazione, di creare la doppia possibilità e cioè permettere a coloro che conoscono l'informatizzazione di usufruire di tali strumenti per votare, che negli anni andrà a sostituire l'attuale sistema manuale ancora in vigore. Più avanti nel tempo si potrebbe sistematizzare questa consultazione online anche da casa per coloro che hanno la possibilità di accedervi.
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17 commenti
Conversazioni con newitaly
Condivido totalmente la proposta, ovviamente da perfezionare nella sua attuazione. Oltretutto, penso che ragionevolmente aumenterebbe il numero dei votanti, dato che il voto elettronico potrebbe avvenire anche dai luoghi di vacanza, o comodamente restando seduti in poltrona nelle nostre case.
Il "voto elettronico" non dev'essere confuso con il "voto da casa", che allo stato attuale è anti costituzionale. Il voto da casa infatti non garantisce nè che il voto espresso sia libero nè che sia segreto, cosa che invece dev'essere garantita, a meno di non cambiare la Costituzione.
Sono favorevole...si dovrebbe obbligare ad utilizzare il canale informatico, magari tramite Spid per poter consultare e far partecipare i cittadini
Conversazioni con Dracode
No, il voto elettronico è una grave minaccia alla sicurezza delle elezioni. Non si può essere sicuri sul conteggio dei voti, sulla sicurezza della macchina (negli USA sono già state hackerate più volte), il software sarebbe con ogni probabilità closed-source, gli attacchi sono facilmente scalabili (cioè trasferibili su larga scala), e tantissime altre preoccupazioni che qualsiasi esperto del settore vi potrebbe spiegare. Il metodo di voto "manuale" è stato testato per centinaia di anni e sono stati scoperti praticamente tutti i possibili metodi di imbrogliare.
Non forniamo a dei malintenzionati una debolezza enorme come questa.
Se lei ha partecipato attivamente a qualche votazione (scrutatore, presidente di seggio, rappresentante di lista), avrà certamente notato che l'attuale sistema "manuale" è una baracconata senza precedenti, costosissima e piena di falle. E tutt'altro che sicuro, nonostante sia stato "testato per centinaia di anni".
Migrare su un sistema elettronico, magari basato su nuovi algoritmi come la blockchain, richiede sicuramente delle attenzioni, ma è una strada da provare a perseguire, sia per abbassare i costi, sia per aumentare la partecipazione, sia per velocizzare le operazioni, nonchè renderle più sicure.
Tra l'altro che il sistema debba essere closed-source non sta scritto da nessuna parte.
Esistono anche sistemi misti, dove il voto elettronico produce una specie di ricevuta cartacea (che viene infilata nell'urna dall'elettore), da usare solo in caso di contestazioni o riconteggi.
Va bene, accettiamo il fatto cheil metodo attuale non sia perfetto. Non è comunque una giustificazione per eliminarlo: un qualsiasi broglio elettorale, come ho già detto, è quasi impossibile da scalare. Se si vuole imbrogliare in un'elezione nazionale serve una mobilitazione enorme di persone, e la cosa non passerebbe inosservata.
Parliamo dei computer per la votazione. Best case scenario: il software è open-source. Bene. Come faccio a sapere che il software che è stato pubblicato è lo stesso che sta girando sulla macchina mentre voto? Certo ci sono i checksum, ma viene solo spostato il problema perchè ora devo avere fiducia nel software che genera il checksum. Manca proprio quella cosa essenziale, la fiducia.
Parliamo di blockchain. Lasciando da parte lo spiegare alla gente come funziona (e quindi rovinare eliminare la fiducia) , essa è semplicemente un database, devi comunque fidarti che quello che viene scritto è lo stesso che tu voti. ---continua---
---continua--- Vuoi stampare la ricevuta cartacea? Complimenti, hai inventato la matita più costosa del mondo.
Ho volutamente lasciato stare argomentazioni più "sfiduciarie" nei confronti dello stato perchè non voglio fare la parte del complottista, ma ci scommetto tutto che l'infrastruttura dietro tali macchine sarebbe antiquata e, chi lo sa, magari anche connessa ad internet. Dallo stato su questi temi mi aspetto di tutto.
Parliamo anche del conteggio dei voti. Viene fatto dalla macchina stessa? Come facciamo ad essere sicuri che il conteggio e veritiero? Trasportiamo tutta la macchina in un posto per tirare fuori i voti? Non lo fa nessuno e c'è lo stesso problema. Carichiamo tutto su una chiavetta e la attacchiamo al pc? Devo veramente parlare di come infilare usb dentro computer per il voto sia insicuro?
Scusate ma no, l'e-voting è una gigantesca minaccia alla democrazia, e dovremmo combatterla finchè possiamo.
Non pretendo di farle cambiare idea (forse non è questa la sede per aprire un dibattito).
Il blockchain non è "semplicemente un database". Per alterarlo dovresti alterare CONTEMPORANEAMENTE tutte le versioni distribuite fra le centinaia (migliaia?) di postazioni sparse sul territorio, che per altro non sarebbero connesse a internet.
Le obbiezioni che lei fa sul conteggio dei voti valgono, pari pari, anche per il metodo cartaceo visto che i registri (complicatissimi e compilati a mano in duplice copia da gente che, spesso, non dorme da 24 ore...) alla fine confluiscono tutti in un unico punto e i dati vengono riportati...su un software qualsiasi! Software gestito dallo stesso Stato da cui lei si aspetta di tutto.
Non è solo una questione di brogli, e questione proprio di affidabilità e robustezza agli errori.
Altrove l'e-voting è in uso già da tempo.
Smettiamola di continuare a spendere centinaia di milioni di euro per ogni votazione.
Nono per carità non intendevo dire che c'è il rischio di modificare la blockchain in sé, sarebbe realisticamente impossibile. Intendevo invece che chi fa da tramite tra l'elettore e la blockchain è proprio la macchina, e lei stessa potrebbe cambiare il voto PRIMA di caricarlo sulla blockchain. La BC sposta solo il problema, bisogna comunque fidarsi di chi ci scrive.
Peraltro rimane comunque aperta la questione "come lo spieghi alla gente?". Già ad ogni elezione si tirano sù polveroni perché "ci fanno scrivere con la matita, poi cambiano il voto1!1!1!", dubito fortemente che la persona media capirebbe o avrebbe voglia di capire il meccanismo. E se non capiscono non hanno fiducia. E se non hanno fiducia il tutto perde di legittimità. Ah, premetto: non sono un vecchio signore che vuole bloccare il progresso, ma un 21enne che ha smanettato con queste cose e parla così perché ha veramente paura per quello che potrebbe succedere.
Consiglio anche a lei: https://youtu.be/LkH2r-sNjQs
Il "come si spiega alla gente" mi pare il problema minore. Fra poco avremo solo fatture elettroniche, pagamenti elettronici, servizi online e chi più ne ha più ne metta. Qualcuno si lamenta sempre all'inizio, poi ci si adatta tutti.
Inoltre non dico che debba essere tutto all'improvviso. Si può procedere per passi, magari sperimentando per qualche anno il metodo solo in alcune occasioni e/o in alcuni collegi pilota. Mi pare che in Lombardia, l'ultima volta che si è votato per il Presidente si è usato, in alcuni frangenti, il voto elettronico.
Il metodo che stampa la ricevuta è già un buon inizio, perchè permette di eliminare la parte più costosa e soggetta ad errori (materiali, scrutinio, compilazione dei registri, ecc.), lasciando in mano all'elettore la controprova del proprio voto (utile per eventuali riconteggi in caso di contestazioni).
Vabbè lascio stare, non perché penso che lei sia irragionevole (anzi tutt'altro, mi sembra competente e potrei fare una bella discussione con lei), però in questo luogo non si riesce a fare passare bene il messaggio, non è adatto. Mi raccomando continui a informarsi sull'argomento e a discuterne anche con gente che non la pensano come lei. Buona serata e buone feste!
Conversazioni con ROBIN MIND
Concordo con l'impostazione del sig. Simone Traversi in quanto già ci sono territori che stanno sperimentando la Blockchain per le votazioni con tale modalità, che oltre ad essere più pratica e meno dispendiosa non dovrebbero consentire Brogli elettorali.
Inoltre ormai così come sta avvenendo per altri processi di identificazione attraverso l'utilizzo del proprio smartphone e del QR code, la semplificazione è divenuta massima....
Credo che se guardiamo al futuro le persone che non si doteranno di un minimo di telefonino con queste funzioni rischiano di rimanere fuori dalla società....e non per colpa di quest'ultima ma per l'irreversibile processo tecnologico, che può, nella fase di transizione trovare accorgimenti di sostegno, di formazione e di supporto alle classi disagiate!
L'ho già scritto in un altro commento ma lo ripeto. La blockchain non è una parola da buttare a caso quando ci sono problemi, e per le elezioni non risolve assolutamente nulla.
In una consultazione elettorale ci sono due cose fondamentali: l'anonimato e la fiducia. Togline una e il processo perde di senso. Non sto neanche a spiegare quale falla enorme nell'anonimato sarebbe fare votare attraverso il proprio telefonino, mi vengono i brividi al solo pensiero. La blockchain invece viola il concetto di fiducia. Come fa una persona normale a fidarsi di un meccanismo che non comprende minimamente? Cade tutta la struttura e l'elezione perde di validità. Poi, di nuovo, la blockchain non è niente di più di un database: come facciamo ad essere sicuri che quello che il computer carica nella blockchain corrisponda a quello che noi abbiamo schiacciato sullo schermo della macchina?
Spero che mastichi un po' di inglese e le propongo questo video: https://youtu.be/LkH2r-sNjQs
Condivido le sue perplessità sull'uso dello smartphone (Dio ce ne scampi!).
L'e-voting dovrebbe esprimersi SOLO su terminali istituzionali presso le sedi opportune (possibilmente dedicate a questo, senza occupare ogni volta scuole ed ospedali).
Quanto alla fiducia, essa si crea sperimentando.
Del resto continuare a spendere 3/400 milioni di euro per ogni votazione mi pare una scelta decisamente folle (fosse almeno esente da difetti...). Oltre al fatto che ci limita fortemente, perchè a quel punto sei costretto a limitare il numero di volte che consulti i cittadini.
premetto che non sono persona che vuole alimentare polemiche personali ma quando "Dracode" cita testualmente: "In una consultazione elettorale ci sono due cose fondamentali: l'anonimato e la fiducia" credo abbia messo proprio il dito nella cosidetta "piaga" in questo caso metaforica, proprio perchè la Blockchain ad oggi è fondata sulla possibilità di rimanere anonimi (leggi le problematiche sull'utilizzo di Cryptovalute....) e sopratutto la fiducia ovvero il concetto di TRUST viene di fatto spostata da un organismo centralizzato a registri decentralizzati e distribuiti in ragione di migliaia di server che garantiscono altresì l'immutabilità dei dati immessi!
Un accenno all'utilizzo dello Smartphone spero di farlo ricorrendo alla sicurezza con cui ormai la direttiva PSD2 dell'Unione europea ha obbligato le Banche a certificare l'identità del cliente attraverso sistemi di impronta digitale o doppia chiave alfanumerica.....
Mi riservo di continuare sugli altri temi in altra sezione del si
Certo, la blockchain una volta che ha i dati al suo interno è anonima e praticamente immutabile. Il problema della fiducia sta però nella macchina che inserisce il voto nella blockchain. Come facciamo ad essere sicuri che quello che viene inserito è lo stesso che noi intendevamo inserire? C'è uno "strato" in mezzo che è fuori dal nostro controllo e che non ha scrutatori e rappresentanti di lista che possano verificare la regolarità.
Mi trovo in sintonia con chi ha formulato questa proposta. Interrogandomi sull'identità digitale e sullo sviluppo di soluzioni basate sulla tokenizzazioni del valore e di alcuni processi, unitamente ad una prestigiosa Accademia italiana, ho offerto il mio contributo per la realizzazione di un PoC su modelli di e-voting che utilizzano le potenzialità della blockchain. All'occorrenza confrontiamoci.
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