Co-creazione delle Linee guida nazionali per la partecipazione
Percorso partecipativo per individuare standard minimi di qualità e definire un quadro condiviso nazionale per migliorare la partecipazione pubblica in Italia
Capitolo 2 - Finalità
In questo capitolo si pensa sia necessario chiarire a quali ambiti e attività si riferiscono le Linee guida a partire dalla definizione OCSE dei tre concetti chiave: informazione, consultazione, partecipazione.
Inoltre, in questo capitolo dovrebbero essere descritti i valori che devono guidare i percorsi partecipativi, gli obiettivi delle Linee guida e i destinatari.
Definizioni
L’OCSE distingue tre livelli di approccio dei governi ai cittadini:
- Informazione - L’amministrazione diffonde informazioni sull’elaborazione delle politiche pubbliche.
- Consultazione - L’amministrazione chiede e riceve reazioni dei cittadini sulla formulazione delle politiche pubbliche.
- Partecipazione attiva - I cittadini partecipano attivamente alla presa decisionale e alla formulazione di politiche pubbliche, fino a sperimentare forme di gestione condivisa di beni e servizi di interesse pubblico, che hanno contribuito a definire e co-progettare.
I valori
Richiamo alla Carta della partecipazione pubblica (aggiornata nel 2024)
Obiettivi
- incentivare la conoscenza e la diffusione dei processi partecipativi come strumento per aumentare il valore pubblico e migliorare l’impatto delle scelte, rendendole più inclusive
- identificare strumenti di formazione delle politiche pubbliche e di programmazione strategica in cui inserire processi partecipativi, ad es. il PIAO e il DEFR
- proporre i percorsi partecipativi come supporto agli strumenti di democrazia diretta
- rafforzare il contributo italiano alla redazione di accordi e direttive di scala sovranazionale sui percorsi partecipativi
- ...
Destinatari
- chiarire che le LG si rivolgono prioritariamente alle pubbliche amministrazioni, ma possono essere utili anche alle OSC
- descrivere i principali termini utilizzati per distinguere le diverse tipologie di partecipanti: cittadini, loro forme organizzate, stakeholder ecc.
- ...
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15 commenti
Tra gli obiettivi si dovrebbe forse inserire la crescita della consapevolezza, tra i cittadini, dei processi di governance e dei complessi meccanismi della pubblica amministrazione. Allo stesso tempo attraverso la partecipazione è possibile diffondere e stimolare valori come l'ascolto, l'inclusione, il rispetto dell'altrui opinione con l'obiettivo anche di costruire una società responsabile e civile.
Propongo di integrare alcune finalità per completare il quadro sugli obiettivi delle Linee guida:
Garantire politiche più rappresentative e inclusive: favorire il coinvolgimento di cittadini, OSC e gruppi sociali meno rappresentati per integrare prospettive diversificate, promuovere il pluralismo e assicurare una maggiore adesione delle politiche ai bisogni reali della collettività.
Contribuire allo sviluppo sostenibile e territoriale: attivare sinergie tra attori locali per migliorare la coesione sociale, valorizzare le risorse del territorio e favorire soluzioni di lungo periodo.
In "partecipazione attiva" sono elencate pratiche partecipative che hanno finalità diverse; le linee guida dovrebbero esplicitare in modo preciso le possibili finalità del coinvolgimento dei cittadini (es. per costruire quadri conoscitivi, per progettare, per valutare, per co-gestire, per monitorare...) e i principali gli ambiti di policy e , anche per evitare fraintendimenti sui termini (es. co-progettazione è usato spesso per indicare percorsi partecipativi generici ma nella normativa del Terzo Settore ha un altro significato).
Conversazioni con Fabiola
Tra gli obiettivi:
- incoraggiare le amministrazioni a rendere pubblici i criteri e le modalità di partecipazione, prevedendo momenti di rendicontazione degli esiti, per rafforzare la fiducia tra cittadini e istituzioni
- non solo raccogliere opinioni, ma anche dotare i cittadini e le organizzazioni della società civile degli strumenti e delle conoscenze necessarie per partecipare in modo consapevole e informato
basterebbe introdurre, a monte, una sorta di Libretto Informativo, elaborato del tutto in "modalità neutra, ovvero contente una descrizione di PRO e CONTRO intrinsici ed in essere ad ogni Processo Partecipativo Pubblico (PPP).
Destinatari:
sottolineare che i cittadini non sono semplici partecipanti, ma veri co-autori del processo, se posti in grado di influenzare le scelte in maniera sostanziale
Riteniamo non si possa prescindere delle seguenbti considerazioni ed indicazioni di merito, e nel merito:
Divulgare in modo efficace i contenuti, utilizzando video, post social e infografiche per coinvolgere un pubblico più ampio, inclusi i giovani.
Essere digitalmente integrate, chiarendo aspetti tecnici e giuridici (privacy, archiviazione, partecipazione online/offline) e promuovendo l'uso di software open source.
Fornire esempi concreti e link a buone pratiche esistenti.
Per rendere la partecipazione più incisiva, permane fondamentale integrare strumenti di democrazia diretta nelle Linee Guida, collegando i processi partecipativi a strumenti come referendum, petizioni e bilanci partecipativi vincolanti (es., appunto, il caso del Bilancio Partecipativo, da anni adottato ed applicato dal Comune di Vignola).
Inoltre, le amministrazioni che adottano pratiche partecipative efficaci dovrebbero ricevere incentivi, non solo sotto forma di riconoscimento simbolico (es. “marchio di qualità”), ma anche come premialità di risorse per chi adotta forme di partecipazione in cui i cittadini abbiano un ruolo decisionale vincolante.
Sarà del tutto essenziale avviare programmi di formazione per cittadini e funzionari pubblici sugli strumenti di partecipazione e di democrazia diretta, oltre a sviluppare piattaforme digitali aperte per raccogliere e discutere proposte pubbliche.
Capitolo 2 - Finalità
Le Linee guida devono:
Divulgare in modo efficace i contenuti, utilizzando video, post social e infografiche per coinvolgere un pubblico più ampio, inclusi i giovani.
Essere digitalmente integrate, chiarendo aspetti tecnici e giuridici (privacy, archiviazione, partecipazione online/offline) e promuovendo l'uso di software open source.
Fornire esempi concreti e link a buone pratiche esistenti.
Per rendere la partecipazione più incisiva, è fondamentale integrare strumenti di democrazia diretta nelle Linee guida, collegando i processi partecipativi a strumenti come referendum, petizioni e bilanci partecipativi vincolanti (es. caso Vignola).
Inoltre, le amministrazioni che adottano pratiche partecipative efficaci dovrebbero ricevere incentivi, non solo sotto forma di riconoscimento simbolico (es. “marchio di qualità”), ma anche come premialità di risorse per chi adotta forme di partecipazione in cui i cittadini abbiano un ruolo decisionale vincolante.
È essenziale avviare programmi di formazione per cittadini e funzionari pubblici sugli strumenti di partecipazione e di democrazia diretta, oltre a sviluppare piattaforme digitali aperte per raccogliere e discutere proposte pubbliche.
Conversazioni con Patricia
Credo sia necessario precisare che quasi tutte le pubbliche amministrazione svolgono attività di informazione ai cittadini e consultazioni pubbliche su varie tematiche. Ciò che a mio avviso è carente e che invece deve essere potenziato è la partecipazione attiva dei cittadini: è necessario adottare politiche per incentivare la partecipazione attiva del cittadino in tutte le fasi del processo partecipativo dall'inizio alla fine. Il problema che invece continua nel tempo è che i cittadini spesso sono coinvolti solo alla fine del processo e questo spesso è causa di conflittualità. Non è invece auspicabile un coinvolgimento prima, durante e alla fine del processo?
Il Bilancio Partecipativo, annualmente e puntaulmente riproposto dal Comuene di Vignola, funziona proprio così.
Uno degli Obiettivi delle Linee guida potrebbe essere quello di evidenziare i principali ambiti nei quali la cultura della partecipazione può essere promossa, con una funzione propedeutica rispetto ai processi definibili in senso stretto come partecipativi. A titolo di esempio si può indicare: la promozione della partecipazione effettiva degli studenti alle decisioni e alla vita della scuola, fin dai gradi inferiori di studi (primaria, ecc.); l'istituzione di processi strutturati di raccolta di riscontri da parte dei cittadini rispetto ai servizi offerti (nell'ambito sociale, delle politiche attive del lavoro, della sanità, ecc.). Tali esempi sono solo indicativi e non esaustivi e appunto l'idea è quella di individuare tutti quegli ambiti ove si possono promuovere processi riflessivi e di emersione della voce da parte dei cittadini, anche i più vulnerabili.
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