2025 Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese
#italia2025 Idee e proposte per migliorare la digitalizzazione del Paese
Valutazione delle proposte e restituzione dei risultati
01/05/2020 - 30/06/2020
Fasi del processo
Voto digitale online: alcune proposte per renderlo possibile in Italia
La decisione odierna di rinviare la data del referendum sul taglio dei parlamentari, a causa del Coronavirus, mi ha fatto ripensare al voto digitale.
Da anni osservo quanto sta succedendo nel mondo. Non mancano gli esempi di chi ha provato a dotarsi di un sistema funzionante. Da anni vedo che l’Italia, pur sperimentando qualche sistema, non ha fatto passi importanti. Siamo fermi a carta e matite copiative! So che in Italia è tutto più difficile ma confido nel lavoro del Ministero, nella speranza che il voto digitale possa diventare realtà.
Ecco alcune azioni che il MiD potrebbe valutare:
- studio di fattibilità analizzando quanto accaduto, i case study di successo (es. Estonia) e tutte le info per avere una panoramica completa del fenomeno;
- predisporre gli adempimenti burocratici e normativi del caso;
- sviluppare software sicuri al 100% per evitare attacchi informatici, manipolazioni, brogli e tutelare la privacy dei cittadini;
- prevedere, in accordo con i comuni e nel programma di Repubblica Digitale, incontri formativi per insegnare anche le procedure da adottare al momento del voto digitale. Voto da effettuare sia fisicamente nei seggi sia in mobilità su ogni tipo di device;
- abilitare la piattaforma ai dispositivi iOS e Android;
- dotare i seggi di tutte le apparecchiature necessarie;
- formazione gratis per i dipendenti degli Uffici Elettorali, per presidenti e scrutatori di seggio;
- coinvolgere soggetti IT e aziende come sponsor partner.
- studio di fattibilità analizzando quanto accaduto, i case study di successo (es. Estonia) e tutte le info per avere una panoramica completa del fenomeno;
- predisporre gli adempimenti burocratici e normativi del caso;
- sviluppare software sicuri al 100% per evitare attacchi informatici, manipolazioni, brogli e tutelare la privacy dei cittadini;
- prevedere, in accordo con i comuni e nel programma di Repubblica Digitale, incontri formativi per insegnare anche le procedure da adottare al momento del voto digitale. Voto da effettuare sia fisicamente nei seggi sia in mobilità su ogni tipo di device;
- abilitare la piattaforma ai dispositivi iOS e Android;
- dotare i seggi di tutte le apparecchiature necessarie;
- formazione gratis per i dipendenti degli Uffici Elettorali, per presidenti e scrutatori di seggio;
- coinvolgere soggetti IT e aziende come sponsor partner.
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Non serve buttare tempo e risorse all'inseguimento di una chimera-
Non solo è meno efficace e molto più costoso della "matita" ma il concetto stesso di “voto elettronico” non garantisce totalmente la libertà e la segretezza del voto così come sancito dall’art. 48 della Costituzione, in quanto non offre alcuna garanzia che la persona che vota su una piattaforma online lo faccia in totale libertà e segretezza: potrebbe infatti essere costretta oppure potrebbe decidere di vendere il proprio voto, minando quindi le fondamenta del processo democratico. Queste sono prevalentemente questioni metodologiche e non tecnologiche e su queste sarebbe bene aprire una riflessione sull’opportunità o meno di dotarsi di questo tipo di strumenti”.
E per il primo che tira fuori la "blockchain": l’utilizzo di tale tecnologia consentirebbe unicamente, e solo in determinate condizioni, di certificare la presenza di un’informazione e la sua immutabilità, non se questa sia vera
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