2025 Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese
#italia2025 Idee e proposte per migliorare la digitalizzazione del Paese
Valutazione delle proposte e restituzione dei risultati
01/05/2020 - 30/06/2020
Fasi del processo
Palestra Digitale Etica
Uno dei fattori altamente incidenti per la trasformazione culturale nell'era digitale, che crea il maggior digital divide, è l'integrazione massiva della materia informatica sui temi delle nuove tecnologie.
I.A., Cyber Security, IoT, VR, AR, Robotica, Game Design, Educazione Civica Digitale, andrebbero integrati sin dalla giovane età. L'Europa, ad oggi, si configura come consumatrice di tecnologia; questo trend rischia di far scivolare l'intera Euro-zona in un gap incolmabile.
La scuola ordinaria è difficilmente trasformabile a causa di: burocrazie, mancanza di fondi, ore di studio da integrare ed adeguamento strutturale.
Una chiave per sostenere una trasformazione a velocità maggiore, si può fondare sul concetto di "Palestra Digitale Etica".
Un percorso non sostitutivo, ma parallelo alla scuola, in cui in ore pomeridiane, nuove strutture di formazione si aprano sostenute con il meccanismo di "classi in vendita" da parte di privati e con l'aggiunta di una partecipazione irrisoria da parte dello studente, affinché ci sia apertura ad ogni fascia sociale.
Oggi, un'azienda privata che voglia introdurre delle soft-entry in nuove tecnologie, è disposta a spendere cifre nell'ordine dei 10-20 mila euro per una singola applicazione. Lo scopo della palestra digitale è quello di incentivare le aziende private ad "acquisti" di classi (a pro di sgravi fiscali), concordando progetti da realizzare a favore dell'azienda e delegando lo sviluppo, agli studenti in formazione
I.A., Cyber Security, IoT, VR, AR, Robotica, Game Design, Educazione Civica Digitale, andrebbero integrati sin dalla giovane età. L'Europa, ad oggi, si configura come consumatrice di tecnologia; questo trend rischia di far scivolare l'intera Euro-zona in un gap incolmabile.
La scuola ordinaria è difficilmente trasformabile a causa di: burocrazie, mancanza di fondi, ore di studio da integrare ed adeguamento strutturale.
Una chiave per sostenere una trasformazione a velocità maggiore, si può fondare sul concetto di "Palestra Digitale Etica".
Un percorso non sostitutivo, ma parallelo alla scuola, in cui in ore pomeridiane, nuove strutture di formazione si aprano sostenute con il meccanismo di "classi in vendita" da parte di privati e con l'aggiunta di una partecipazione irrisoria da parte dello studente, affinché ci sia apertura ad ogni fascia sociale.
Oggi, un'azienda privata che voglia introdurre delle soft-entry in nuove tecnologie, è disposta a spendere cifre nell'ordine dei 10-20 mila euro per una singola applicazione. Lo scopo della palestra digitale è quello di incentivare le aziende private ad "acquisti" di classi (a pro di sgravi fiscali), concordando progetti da realizzare a favore dell'azienda e delegando lo sviluppo, agli studenti in formazione
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2 commenti
Conversazioni con aqquadro
Interessante l'idea "classi in vendita", bisogna stare pero' attenti che i contenuti siano non solo a favore dell'azienda che mette a disposizione la classe.
Assolutamente d'accordo che la formazione digitale, con attenzione all'etica, sia necessaria a partire dal percorso scolastico pre universitario per formare cittadini in grado di vivere al meglio in una societa' digitale.
Penso che questa proposta vada a braccetto con un altra che e' stata fatta: Servizio civile digitale (Servizio civile digitale ).
ahime...la quantità di testo per esprimere tutta l'idea è limitata e quindi ho dovuto davvero compattare un'idea strutturata che prevede: sgravi fiscali per le aziende che investono in classi, impiego supplementare per ricercatori privati o universitari a fronte di docenza, formazione per gli studenti con possibilità di candidature post diploma per coloro che si distinguono in modo da poter continuare lo sviluppo del progetto in una seconda fase in azienda.
Credo che formule simili, siano fondamentali, perchè incentivino la trasmissione del sapere ed in un certo senso ci guadagna chiunque. Potrebbe esserci una parziale perdita per le aziende che sviluppano format su tema, ma ci sarebbe il guadagno di non dover fare apprendistati a scopi di assunzione con i conseguenti costi (ben maggiori rispetto ad un progetto perso). Nell'ipotesi immagino anche strutture in disuso rifunzionalizzate, partnership con big dell'informatica per creare lab ed altre formule per ridurre i costi di nascita.
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