Qualità della partecipazione pubblica
Principi e strumenti per realizzare processi partecipativi efficaci e inclusivi
La Carta della Partecipazione è nata nel 2014 ed è stata aggiornata nel 2024 a seguito di un ampio percorso partecipativo promosso dall’Associazione Italiana per la Partecipazione Pubblica AIP2, in collaborazione con ActionAid, Cittadinanzattiva, l’Associazione Internazionale dei Facilitatori IAF Italia, l’Istituto Nazionale di Urbanistica INU, le regioni Emilia-Romagna, Puglia e Toscana, il Dipartimento Funzione Pubblica Open Gov. Il percorso ha coinvolto oltre 200 rappresentanti di Ministeri, Regioni, Enti locali, organizzazioni della società civile (OSC) impegnate sul tema della partecipazione, ma anche giovani e semplici utenti della piattaforma Hub partecipazione. Gli oltre 760 contributi raccolti sono stati preziosi per elaborare una prima bozza della nuova Carta della Partecipazione 2024, che è poi stata sottoposta a consultazione pubblica nel portale ParteciPA, al fine di ricevere ulteriori proposte di miglioramento.
La nuova Carta della Partecipazione Pubblica, presentata a Bologna il 14 settembre, nell’ambito del Festival della Partecipazione 2024 (collegamento esterno), descrive 6 valori che orientano la qualità e 6 princìpi che guidano l'azione. Se tutti presenti e condivisi sia dai promotori sia dalla comunità di riferimento, tali princìpi possono garantire che un processo partecipativo sia realmente inclusivo ed efficace, e produca empowerment e senso di responsabilità in tutti gli attori coinvolti.
Il documento può essere liberamente diffuso citando la fonte, adottato formalmente da enti pubblici e organismi della società civile, utilizzato come uno strumento guida per progettare, gestire o valutare processi partecipativi coerenti, equi e generativi. (Per avere maggiori informazioni: info@aip2italia.org)
Carta della partecipazione pubblica 2024
si fa insieme e rende migliori le decisioni
12 princìpi in 1 parola: PARTECIPAZIONE
Valori che orientano la qualità:
1. Inclusione
La diversità è ricchezza
Può definirsi “di qualità” il processo partecipativo che raggiunge e accoglie chiunque abbia interesse a portare un contributo sull’argomento in questione, sia che si esprima in rappresentanza di gruppi organizzati sia che si tratti di una persona singola. Il processo deve essere accessibile in termini di tempi, spazi e linguaggio utilizzato, dando possibilità di espressione, ascolto e riflessione ad ogni persona, a prescindere da istruzione, cultura, genere, livello sociale, età o condizioni di salute.
2. Trasparenza
Tutto chiaro e accessibile
Un processo partecipativo acquisisce il valore della trasparenza quando, in forma esaustiva ma semplice, mette a disposizione della comunità: ogni elemento conoscitivo rilevante in merito all’oggetto della scelta pubblica; il contesto in cui essa si colloca; gli obiettivi, le regole e gli esiti progressivi del processo stesso. A garanzia di questa trasparenza, ogni attore del processo si assume l’impegno a contribuire alla produzione collettiva di apprendimento in modo responsabile, condividendo solo informazioni provenienti da fonti verificabili.
3. Equità
Parità e responsabilità
Creare le condizioni ottimali per un processo partecipativo che dia a tutte le persone coinvolte la possibilità di portare il loro contributo, con l’obiettivo di ricomporre disuguaglianze e squilibri di potere, è il presupposto per raggiungere un ulteriore fondamentale valore nel percorso: l’equità. Il processo deve puntare a garantire equilibrio tra i diversi punti di vista, salvaguardare le pari opportunità generazionali e di genere, con un alto senso di responsabilità verso le persone, gli esseri viventi, il pianeta e le generazioni future.
4. Cooperazione
Insieme è meglio
Promuovere la collaborazione tra tutte le parti coinvolte verso un obiettivo comune, in un’ottica di co-creazione, reciprocità e corresponsabilizzazione, garantisce che il processo partecipativo si sviluppi su un piano coerente e in linea con tutti i principi della partecipazione. Solo un processo orientato a questo obiettivo favorisce la costruzione di capitale sociale e di un vero senso condiviso tra tutte le componenti della comunità coinvolta, per il bene comune.
5. Efficacia
Creare cambiamento
Riconoscere che le opinioni, i saperi e le esperienze delle persone, a diverse scale territoriali, accrescono la qualità delle politiche pubbliche e generano empowerment e impatti positivi per la società, determina la ricchezza di un percorso di partecipazione. Per garantire efficacia e incisività, il processo partecipativo deve concentrarsi su questioni di rilevanza condivisa e puntare a realizzare cambiamento.
6. Fiducia
Coltivare relazioni
In un processo partecipativo, la trasparenza e il rispetto tra le persone, in linea con le regole condivise con le parti coinvolte, assicurano la legittimazione delle diverse idee e il riconoscimento dei ruoli, generando fiducia reciproca. Per mantenere questa fiducia nel tempo, è fondamentale che gli impegni presi al termine del processo siano attuati, con responsabilità condivisa.
Princìpi che guidano l’azione:
7. Coinvolgere
Ogni voce conta
Un processo partecipativo di qualità si prende cura di identificare, andare a cercare e avvicinare attivamente tutti i soggetti che possono arricchire il confronto portando un diverso punto di vista, coinvolgendoli nell’analisi delle problematiche, nella soluzione di problemi e nell’assunzione di decisioni. Il coinvolgimento della comunità deve essere attivato nelle diverse fasi, dalla programmazione e progettazione, all’attuazione, al monitoraggio e valutazione nel tempo.
8. Informare
Per accrescere i saperi
In un processo partecipativo di valore, si deve puntare a superare le asimmetrie informative e a creare uno scambio di saperi paritario tra tutti i soggetti coinvolti. Seguendo questo principio, il processo partecipativo sarà accompagnato da un’attività di comunicazione tempestiva e continuativa, che metta in assidua relazione l’intera comunità, stimolata a partecipare e a condividere ogni elemento conoscitivo di rilievo, così come ogni contributo che emerga dalle diverse fasi del confronto. L’informazione deve essere fornita in forma trasparente, comprensibile e accessibile a tutte le persone e in tutte le fasi del processo.
9. Facilitare
Ampliare e garantire il confronto
Uno dei principi fondamentali della partecipazione è la valorizzazione di tutte le istanze e di tutti i punti di vista, per far emergere posizioni differenti, favorendo conoscenza reciproca, tra ascolto e confronto. Favorire questo scambio permette di accogliere e gestire il conflitto come generatore di cambiamento, grazie all’attività di persone terze, competenti ed esperte, con un ruolo riconosciuto a garanzia del processo. La facilitazione deve essere imparziale, equivicina alle diverse posizioni, orientata sì alla concretezza ma anche attenta alle esigenze delle future generazioni e degli ecosistemi.
10. Co-creare
Generare quel che ancora non c’è
Valorizzare i talenti individuali nella ricerca di scelte condivise, per costruire progetti, con risorse, tempi e modalità rispettose delle singole esigenze, trasforma la partecipazione in intelligenza collettiva. Progettare il processo partecipativo con cura ma anche con flessibilità, utilizzando metodologie che facilitino il dialogo e promuovano la creatività, sia in presenza che da remoto, permette di andare oltre la semplice sommatoria delle opinioni individuali, attivando la capacità di comprendere e rispondere alle aspettative comuni, nella direzione dell’interesse generale.
11. Valutare
Misurare per migliorare
La valutazione nelle diverse fasi di un processo partecipativo (ex-ante, in itinere ed ex-post) è essenziale per orientare le azioni e valorizzare il percorso svolto, i risultati ottenuti (anche se diversi dalle aspettative iniziali) e gli impatti generati. Le valutazioni devono essere condotte utilizzando metodologie adeguate, metriche e indicatori comuni, coinvolgendo chi partecipa, anche chi promuove e facilita il processo. I risultati devono essere resi pubblici e comprensibili, promuovendo un miglioramento continuo.
12. Render conto
Restituire gli esiti nel tempo
Un approccio partecipativo responsabile restituisce gli esiti raggiunti durante tutte le fasi del percorso, rendendoli pubblici con tempestività, responsabilità e trasparenza, valorizzando gli impatti e il valore aggiunto della partecipazione. Per rafforzare la fiducia e la credibilità nel processo di co-creazione, tutte le parti coinvolte rendono conto dell’attuazione degli impegni presi nel tempo, motivando eventuali variazioni.