Contratti di fiume
Pratiche e strumenti per la gestione partecipata dell’acqua nei territori italiani
IX Tavolo Nazionale CdF
Al via il IX Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume “Un patto per i nostri fiumi: dalla politica dell’emergenza alla prevenzione” - La community dei Contratti di Fiume proveniente da tutta Italia, pronta ad incontrarsi a Venezia il 18 e 19 Novembre
L’obiettivo delle due giornate di lavoro è di consentire ai partecipanti di avere un’ampia panoramica sulle esperienze, testimonianze e punti di vista che si stanno elaborando in Italia in merito ai Contratti di Fiume. Il IX Tavolo Nazionale costituisce in questo senso un passaggio importante alla soglia del riconoscimento nazionale dei CdF e di un sempre più diffuso riconoscimento da parte delle Regioni.
Dopo Umbertide, Rimini, Arezzo, Roma, Milano, Torino, Bologna e Firenze il IX Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume (CdF) vede la Regione Veneto e Venezia come città ospitante per il 2014.
Il IX Tavolo arriva dopo un anno di crescita esponenziale per i Contratti di Fiume, sia in termini di numero che di ampiezza evolutiva e di complessità dei processi. Nel contesto nazionale i Contratti di Fiume, anche sotto forma di Contratti di Lago, Falda, Foce, Costa, Paesaggio Fluviale, sembrano sempre più manifestarsi come una risposta dal basso al continuo diffondersi del dissesto idrogeologico e della precarietà di un territorio reso sempre più drammaticamente vulnerabile dall’eccessiva antropizzazione e dalla carenza di manutenzione del territorio. I Contratti di Fiume intendono, innanzi tutto, contribuire a superare la logica dell’emergenza mettendo in campo una politica integrata e pattizia che coinvolga tutti i soggetti interessati, verso una prevenzione attiva ed in grado di produrre indubitabili conseguenze positive anche sul piano economico.
L’esperienza italiana sta dimostrando come attraverso i Contratti di fiume sia possibile far governance delle acque e dei suoli in modo partecipato e sussidiario, contribuendo all’attuazione della direttiva 2000/60 (che prefigura politiche sistemiche di riqualificazione delle acque superficiali e sotterranee) e della direttiva 2007/60 (relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni), che indicano come irrinunciabile la qualità partecipativa dei processi da avviare per raggiungere in modo efficace gli obiettivi di tutela dei territori fluviali.
Grandi passi in avanti si sono fatti anche sul piano istituzionale e del riconoscimento di questo strumento sia a livello nazionale che regionale. L’emendamento approvato a settembre, dalla Commissione Ambiente e dalla Camera dei Deputati a novembre, per l’inserimento dei CdF nel collegato ambientale (d.lgs. n. 152/2006 T.U. ambiente) alla legge di stabilità, l'articolo 7 del Decreto "Sblocca Italia", le 7 Regioni che hanno aderito alla Carta Nazionale dei Contratti di Fiume e le altre 5 in corso di adesione ne sono prova.
Nel corso del 2014 Il Tavolo Nazionale dei CdF ha inteso fornire un sempre maggiore supporto ai processi in atto, attraverso la creazione di quattro gruppi di lavoro tematici: Riconoscimento dei CdF a scala nazionale e regionale, definizione di criteri di qualità; sostegno ai Contratti di Fiume (risorse ed opportunità); Strategie di attuazione dei CdF; Informazione, Promozione, Disseminazione ed internazionalizzazione dei Contratti di Fiume.
Nel dare il benvenuto a Venezia alla comunità dei Contratti di Fiume, auspichiamo che attraverso i contributi che verranno presentati al Premio, le presentazioni ed i momenti di dibattito che si alterneranno in queste due giornate, si possano avere ulteriori importanti confronti ed avanzamenti.
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