Verso una piena inclusione delle persone con disabilità
#disabilità Contributi, proposte e best practices per la piena inclusione delle persone con disabilità
Fase 3 – Conferenza nazionale e relazione conclusiva trasmessa al Parlamento
13/12/2021 - 13/03/2022
Process phases
Proposta di OMAR, Osservatorio Malattie Rare: Il progetto individualizzato per la vita indipendente.
La l.162/98 definisce la “vita indipendente” con le misure di sostegno destinate a persona con disabilità grave, per interventi a sostegno della quotidianità, con lo scopo di rendere la persona con handicap grave, autonoma e indipendente dal nucleo familiare, portando all’autodeterminazione e a un maggior grado di sviluppo professionale e personale. Questa legge prevede che i beneficiari decidano in piena libertà se volere un’assistente personale facendole un contratto, o un’assistenza indiretta, appoggiandosi a strutture che si occupano di assistenza domiciliare. La l. 329/00 prevede esplicitamente la predisposizione di un progetto individuale per ogni singola “persona con disabilità fisica, psichica e/o sensoriale, stabilizzata o progressiva” (art. 3 L. 104/92) per ottenere in pieno l’integrazione scolastica, lavorativa, sociale e familiare della persona con disabilità. Questa legge definisce le modalità di definizione del budget di spesa ma sono le Regioni a deliberare sui dettagli. Sono state predisposte, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, le specifiche linee guida riferite a questo tipo di progettualità. Ricordiamo che questo tipo di intervento parte da un’istanza proveniente dalla persona con disabilità, dall’amministratore di sostegno o dalla famiglia. L’istanza viene presentata al Comune di residenza. Alcune Regioni hanno fornito indicazioni per la definizione del budget, indicando dei massimali di spesa, altre no. E’ demandata al Comune la ricerca dei fondi per rispondere all’istanza ricevuta. Si tratta di procedure complesse, per le quali non esiste – di fatto – uno standard. Sarebbe auspicabile, dunque, la creazione di un protocollo standardizzato che, pur nel rispetto delle competenze in tema di assistenza assegnate dalla Riforma del Titolo V ai diversi livelli di governo, potesse facilitare i cittadini con disabilità o i loro familiari nella redazione del progetto in questione.
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