Verso una piena inclusione delle persone con disabilità
#disabilità Contributi, proposte e best practices per la piena inclusione delle persone con disabilità
Fase 3 – Conferenza nazionale e relazione conclusiva trasmessa al Parlamento
13/12/2021 - 13/03/2022
Fasi del processo
Rimborso spese fornitura energia elettrica alle famiglie con malati dipendenti da apparecchiature elettromedicali.
La fornitura di energia elettrica per le persone che sono costrette ad
attaccarsi a macchinari per la sopravvivenza, comporta ingenti spese da parte delle famiglie per la bolletta elettrica (vi sono persone che arrivano a spendere fino a 2 o 3 mila euro/anno).
La normativa nazionale prevede già un bonus elettrico per chi ha un disagio fisico qualora un componente del nucleo familiare affetto da gravi problemi di salute abbia necessità di utilizzare apparecchiature salvavita.
A disciplinare le regole per l’applicazione dello sconto è l’ARERA, l’Autorità Nazionale dell’Energia.
Nel 2018 il numero delle famiglie destinatarie del solo bonus elettrico per disagio fisico è stato nel territorio nazionale 35.903 (un numero davvero irrisorio, considerando che si tratta perlopiù di persone con gravissime disabilità, spesso completamente allettate).
Nel 2019 la soglia di contribuzione massima prevista di sconto non superava i 732 € annui a famiglia, chiaramente non idonea a coprire il consumo totale annuo di energia.
Di conseguenza, obbligare regioni e/o Comuni a compensare le spese totali corrisposte dai nuclei familiari al fornitore del servizio elettrico.
Un'iniziativa analoga è avvenuta nel 2015 con la deliberazione n. 10 del 12/05/2015 del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda di Servizi alla Persona ASP Ambito 9 di Jesi, contenente il regolamento denominato: “Regolamento per l’accesso al rimborso della spesa energia elettrica per disabili che utilizzano apparecchiature elettromedicali salvavita”.
attaccarsi a macchinari per la sopravvivenza, comporta ingenti spese da parte delle famiglie per la bolletta elettrica (vi sono persone che arrivano a spendere fino a 2 o 3 mila euro/anno).
La normativa nazionale prevede già un bonus elettrico per chi ha un disagio fisico qualora un componente del nucleo familiare affetto da gravi problemi di salute abbia necessità di utilizzare apparecchiature salvavita.
A disciplinare le regole per l’applicazione dello sconto è l’ARERA, l’Autorità Nazionale dell’Energia.
Nel 2018 il numero delle famiglie destinatarie del solo bonus elettrico per disagio fisico è stato nel territorio nazionale 35.903 (un numero davvero irrisorio, considerando che si tratta perlopiù di persone con gravissime disabilità, spesso completamente allettate).
Nel 2019 la soglia di contribuzione massima prevista di sconto non superava i 732 € annui a famiglia, chiaramente non idonea a coprire il consumo totale annuo di energia.
Di conseguenza, obbligare regioni e/o Comuni a compensare le spese totali corrisposte dai nuclei familiari al fornitore del servizio elettrico.
Un'iniziativa analoga è avvenuta nel 2015 con la deliberazione n. 10 del 12/05/2015 del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda di Servizi alla Persona ASP Ambito 9 di Jesi, contenente il regolamento denominato: “Regolamento per l’accesso al rimborso della spesa energia elettrica per disabili che utilizzano apparecchiature elettromedicali salvavita”.
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