Verso il nuovo Piano nazionale per la famiglia
#PianoNazionaleFamiglia Raccolta di contributi, commenti e suggerimenti
Fase 6 - Report sui Commenti allo Schema di Piano Nazionale per la Famiglia
19/07/2022 - 31/07/2022
Process phases
Trend demografici e servizi di assistenza
La criticità principale riguarda l’assistenza: da una parte vi è l’aumento di anziani soli, dall’altra la scarsità di assistenza per le famiglie con figli, in particolare nei servizi collettivi (scuole e asili nido), che molto spesso non sono a tempo pieno. Gli stessi servizi che nella prima fase della pandemia (lockdown) sono stati chiusi a lungo, anche quando i genitori non potevano disporre dello smart working ed erano costretti a recarsi sul posto di lavoro. In questo caso, non potendo contare sull’aiuto di parenti stretti (poiché vigevano limitazioni sugli spostamenti) l’unica soluzione per garantire la continuità assistenziale è stata rappresentata dal lavoro domestico, anche sul fronte della cura degli anziani e dei non autosufficienti. Segnaliamo inoltre il graduale invecchiamento della forza lavoro impiegata come colf, badanti e baby sitter (secondo le rielaborazioni Assindatcolf sui dati Inps, nel 2020 più del 50% dei lavoratori sono over 50), a cui non corrisponde né un ricambio generazionale (è un’attività che ha poco appeal sui giovani), né una corretta programmazione dei flussi di ingresso, considerando che quasi il 70% degli addetti sono stranieri. Per questo sarebbe auspicabile una riforma del sistema di ingresso dei cittadini extra comunitari per motivi di lavoro che oramai non può più attendere.
Sul fronte delle pratiche virtuose messe in atto per superare le criticità della pandemia, Assindatcolf ha chiesto - ed ottenuto - un assegno mensile di 500 euro ricevuto per due mesi dalle lavoratrici domestiche licenziate o sospese, un buon risultato considerato però non sufficiente nel lungo periodo; per il futuro sarebbe auspicabile l’inclusione del settore domestico nel progetto di riforma degli ammortizzatori sociali. Inoltre, abbiamo lavorato affinché il settore non fosse del tutto “sospeso”, prevedendo la possibilità di lavorare con l’autocertificazione, tramite la quale sono emersi 35.000 rapporti irregolari.
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