Verso il nuovo Piano nazionale per la famiglia
#PianoNazionaleFamiglia Raccolta di contributi, commenti e suggerimenti
Fase 6 - Report sui Commenti allo Schema di Piano Nazionale per la Famiglia
19/07/2022 - 31/07/2022
Process phases
Il rapporto tra generi e generazioni in una realtà sempre più plurale
Ho fatto parte, in rappresentanza dell'Area Welfare della CGIL Nazionale del gruppo "generi e generazioni" e di quello "ecosistema". Alcune delle osservazioni che seguono sono quindi già state proposte e son state oggetto di discussione all'interno dei gruppi stessi.
Credo innanzitutto che sia imprescindibile inserire il ragionamento sui generi e sulle generazioni in un'ottica ampia che prenda atto della sempre maggior diversificazione dei modelli familiari, come ampiamente dimostrato dalle anagrafi dei Comuni.
Adottare il criterio della famiglia nucleare padre-madre-figli (o anche due madri-figli o due padri-figli, che pur discostandosene ricalca lo stesso schema) prefigura il rischio di un'analisi parziale, basata su un solo modello e porta a risultati potenzialmente "ideologici" perché fa prevalere un paradigma ideale (e certamente prevalente) su una realtà in perenne movimento. Credo, ad esempio, che le diverse forme di co-housing, che non si basano necessariamente su vincoli sentimentali/sessuali, dovrebbero essere indagate in un'occasione importante come questa.
Dette forme di co-housing sono spesso utilizzate da persone in età avanzata che decidono di trascorrere quella fase della vita in compagnia di persone a loro affini sottraendosi alle alternative tradizionali della solitudine, dello spostamento forzato verso familiari non sempre ben disposti o verso RSA e hanno quindi attinenza col tema generazionale
Andrebbe anche ampliato il tema della violenza di genere, estendendolo a forme che non coinvolgono solo il rapporto tra coniugi/partner come nel caso della violenza, psicologica e non solo, dei genitori nei confronti di figlie e figli che per i motivi più disparati non sono conformi alle loro aspettative. Una violenza che a volte sfocia nell'allontanamento forzato o spontaneo dal nucleo familiare e che suggerirebbe di estendere a questi soggetti la protezione prevista per la violenza domestica verso il coniuge.
Credo innanzitutto che sia imprescindibile inserire il ragionamento sui generi e sulle generazioni in un'ottica ampia che prenda atto della sempre maggior diversificazione dei modelli familiari, come ampiamente dimostrato dalle anagrafi dei Comuni.
Adottare il criterio della famiglia nucleare padre-madre-figli (o anche due madri-figli o due padri-figli, che pur discostandosene ricalca lo stesso schema) prefigura il rischio di un'analisi parziale, basata su un solo modello e porta a risultati potenzialmente "ideologici" perché fa prevalere un paradigma ideale (e certamente prevalente) su una realtà in perenne movimento. Credo, ad esempio, che le diverse forme di co-housing, che non si basano necessariamente su vincoli sentimentali/sessuali, dovrebbero essere indagate in un'occasione importante come questa.
Dette forme di co-housing sono spesso utilizzate da persone in età avanzata che decidono di trascorrere quella fase della vita in compagnia di persone a loro affini sottraendosi alle alternative tradizionali della solitudine, dello spostamento forzato verso familiari non sempre ben disposti o verso RSA e hanno quindi attinenza col tema generazionale
Andrebbe anche ampliato il tema della violenza di genere, estendendolo a forme che non coinvolgono solo il rapporto tra coniugi/partner come nel caso della violenza, psicologica e non solo, dei genitori nei confronti di figlie e figli che per i motivi più disparati non sono conformi alle loro aspettative. Una violenza che a volte sfocia nell'allontanamento forzato o spontaneo dal nucleo familiare e che suggerirebbe di estendere a questi soggetti la protezione prevista per la violenza domestica verso il coniuge.
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