Fai le tue proposte per attuare la Strategia Nazionale sulle competenze digitali
#RepubblicaDigitale Competenze digitali
Valutazione delle proposte e restituzione dei risultati dell'intero processo di consultazione
01/07/2021 - 30/07/2021
Fasi del processo
Se non le hai, rimarrai secondo a chi le ha
Le competenze digitali sono essenziali. Essenziali per avere una visione di business più ampia, per essere un passo avanti, per avere più probabilità di far decollare un progetto.
Le competenze digitali si devono imparare da subito, eliminando inutili corsi informatici al liceo e facendo scoprire ai più piccoli molto di più oltre ai video tutorial su YouTube dell’ultimo video games acquistato.
Sarebbe interessante inserire già alle elementari “pillole di digitale”, per poi proseguire alle medie e al liceo, così da poter partire tutti dalla stessa base e avere una buona conoscenza della materia.
Altro elemento essenziale e la mancanza di Wi-Fi funzionante in gran parte delle strutture, principalmente al sud. Questo provoca un mal funzionamento del web e sfavorisce l’uso del digitale.
Le competenze digitali si devono imparare da subito, eliminando inutili corsi informatici al liceo e facendo scoprire ai più piccoli molto di più oltre ai video tutorial su YouTube dell’ultimo video games acquistato.
Sarebbe interessante inserire già alle elementari “pillole di digitale”, per poi proseguire alle medie e al liceo, così da poter partire tutti dalla stessa base e avere una buona conoscenza della materia.
Altro elemento essenziale e la mancanza di Wi-Fi funzionante in gran parte delle strutture, principalmente al sud. Questo provoca un mal funzionamento del web e sfavorisce l’uso del digitale.
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5 commenti
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Bella proposta! Al liceo, dove si inizia a studiare filosofia, si potrebbe anche iniziare a parlare della piattaforme partecipative. Secondo me accrescerebbe il senso civico e la partecipazione alla vita comune, anche a discussioni come questa.
Mi trovo d'accordo con questa proposta e con il fatto che esista un gap importante fra chi possiede competenze digitali e chi no. Tuttavia queste sarebbero utili non solo per migliorare il proprio business, ma anche per poter partecipare in modo attivo alla gestione della cosa pubblica. Le piattaforme partecipative servono proprio a questo: inviterei tutti ad andare a vedere anche la proposta "Aumentare l'utilizzo delle piattaforme" di Open Government 20, che ne sottolinea le potenzialità e l'importanza che avrebbero interventi di sensibilizzazione sulla cittadinanza riguardo al loro utilizzo.
Siamo in una fase delicata del passaggio al digitale. A fronte di un entusiasmo incondizionato iniziale adesso si stanno prospettando le prime vere difficoltà ed è compito di chi detiene maggiori competenze (in generale, non solo specifiche) fare da guida a chi ne ha meno. Come tutte le innovazioni e i cambiamenti è necessario un tempo per metabolizzarle, siamo ancora molto lontani dall'averlo fatto del tutto, stiamo iniziando forse solo recentemente a comprendere dove risieda la vera novità e il valore del digitale, soprattutto grazie ai più esperti e "navigati" che hanno avuto modo di capire quando, dove e come i paragoni con il passato fossero in luogo o fuori luogo.
Personalmente vivo questa rivoluzione a tutto tondo, non solo professionalmente, avendola vista nascere ormai 20 anni fa, che non sono tanti ma neanche pochi. Purtroppo o per fortuna la rivoluzione digitale costituisce uno "spartiacque" generazionale che è già stato analizzato e vivisezionato ampiamente.
Ho personalmente assistito a una guerra delle istituzioni a questo proposito, con fascisti da un lato, comunisti dall'altro e anarchici a dirigere il traffico di una tragedia annunciata. Dal mio modestissimo punto di vista l'occasione vera per l'Italia ormai è persa, non resta che non preoccuparci di non restare al palo, parando i colpi. In Italia il digitale ha finito per fondersi con il concetto di autorità, in un'ondata di entusiasmo rancoroso che chiamarlo schifo è un eufemissimo.
Purtroppo la mia testimonianza è di un digitale asservito alla forma, più che alla sostanza: l'informazione è diventata quantitativa ma la qualità non ha brillato della stessa popolarità, sarà un effetto del mercato unico? Può darsi, non è materia mia, ma l'unica vera "novità" percepita mi sembra essere l'esistenza di un numero sempre maggiore di risposte giuste o sbagliate, a fronte di una mancanza di domande intelligenti.
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