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INTRODUZIONE
Queste linee guida individuano i principi generali sulla consultazione e forniscono alle amministrazioni pubbliche indicazioni operative per la realizzazione di processi partecipativi aperti e inclusivi, al fine di migliorare la qualità, la trasparenza e l’efficacia delle decisioni pubbliche.Il Codice dell’amministrazione digitale (decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82) prevede all’articolo 9 che le amministrazioni pubbliche «favoriscono ogni forma di uso delle nuove tecnologie per promuovere una maggiore partecipazione dei cittadini, anche residenti all'estero, al processo democratico e per facilitare l'esercizio dei diritti politici e civili e migliorare la qualità dei propri atti, anche attraverso l'utilizzo, ove previsto e nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, di forme di consultazione preventiva per via telematica sugli schemi di atto da adottare». Le linee guida sono formulate sulla base delle citate disposizioni normative e si ispirano alle migliori esperienze di consultazione e alle raccomandazioni elaborate a livello internazionale dall’OCSE in materia di governo aperto (open government) e di miglioramento della qualità della regolazione, nonché ai principi dell’Open Government Partnership. Sono altresì coerenti con gli orientamenti e le indicazioni adottati dalla Commissione Europea .Le linee guida si rivolgono alle amministrazioni dello Stato, agli enti pubblici non economici di livello nazionale e alle agenzie, di seguito indicate come “amministrazioni centrali” e rappresentano uno strumento a disposizione di tutte le altre amministrazioni pubbliche, ivi comprese le Regioni e gli enti regionali, gli enti locali e territoriali e le autonomie funzionali, per portare all’interno del processo decisionale il punto di vista dei soggetti interessati, nei limiti delle risorse finanziare e umane disponibili. Il documento è un utile riferimento anche per i cittadini, le imprese e le loro associazioni, sia per conoscere le opportunità di partecipazione loro offerte, sia per verificare lo svolgimento delle consultazioni realizzate dalle amministrazioni pubbliche. È utile precisare che la consultazione svolta ai fini della predisposizione e revisione di atti normativi oggetto di analisi di impatto della regolamentazione (AIR) e di verifica dell’impatto della regolamentazione (VIR) è disciplinata dal D.P.C.M. 15 settembre 2017, n. 169 al quale si rinvia . Le indicazioni sullo svolgimento delle consultazioni in ambito AIR e VIR sono contenute nella “Guida all’analisi e alla verifica dell’impatto della regolamentazione”, più volte richiamata in questo documento.Inoltre, restano fermi gli obblighi di consultazione previsti dalla legge e dalle disposizioni attuative riferite ad ambiti specifici (vedi anche Appendice).Il documento è organizzato in due parti. La prima parte, di carattere generale, intende chiarire che cos’è la consultazione pubblica, quali sono i benefici ad essa associati e in quali casi è utile coinvolgere i soggetti interessati; questa prima parte si chiude con l’individuazione dei principi generali a cui le amministrazioni devono conformarsi nel realizzare le attività di consultazione.La seconda parte, che si caratterizza per il profilo operativo, fornisce una guida rivolta al personale delle amministrazioni direttamente coinvolto nella gestione dei processi di consultazione ed è articolata in cinque “passi”: 1) progettare una consultazione; 2) preparare i materiali; 3) svolgere una consultazione; 4) dar conto dei risultati; 5) valutare le attività di consultazione.Un Focus specifico è dedicato alla protezione dei dati personali dei partecipanti alle consultazioni.Per promuovere e rendere agevole la partecipazione, le iniziative di consultazione realizzate dalle amministrazioni centrali sono raccolte e rese pubbliche sul portale unico www.consultazione.gov.it. Per le stesse ragioni è auspicabile che le amministrazioni regionali e locali comunichino al portale le proprie iniziative di consultazione. Il portale potrà così costituire il punto di accesso per gli utenti che intendono partecipare alle consultazioni di proprio interesse consentendo ai cittadini, alle imprese e alle loro associazioni di conoscere quali sono le iniziative in corso e in che modo è possibile partecipare.
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3 commenti
prova
Studente 1. I found this document genuinely dull. Many words, such as the policy on personal data, are repeated so many times that the text becomes tiring. On some issues, I strongly suggest to include some extra material, a sort of deepening with maybe even a small vocabulary for difficult words that make reading pleasant and understandable to all.
Studente 2. The document is complete, but also very unnecesarily extensive.
Studente 3. Il documento, in generale, appare scorrevole, facilmente comprensibile ma irrimediabilmente poco concreto, utile e pratico. Ciò è facilmente comprensibile se ci ponessimo la domanda “Effettivamente, cosa dovrei fare, quali comportamenti dovrei attuare, quali pratiche dovrei applicare per svolgere una consultazione nel migliore dei modi?”. Se provassimo a dare una risposta a tale quesito, basandoci soltanto sulle linee guida che ci vengono esposte nel documento, potremmo capire che non avremmo nulla di pratico e applicabile. Mancante di una essenziale sinteticità, il documento espone solo teoricamente cosa una consultazione possa essere. Il documento andrebbe sintetizzato. Potrebbe inoltre essere integrato con esempi concreti e con un box contenente le best practice di altri Paesi.
In tema del portale "consultazione.gov."UN SUGGERIMENTO: per creare una cultura comune potrebbe essere utile creare dei link reciproci. Non si può chiedere agli enti locali o a Regioni come Toscana ed Emilia Romagna di rinunciare ai loro portali sulla partecipazione, ma si può chieder loro di segnalare i casi, come anche di organizzare uno spazio dove pubblicizzare le consultazioni del Governo.
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