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3 comments
Conversation with Lucia1962
Non so quali siano enti inutili, ma so che bisogna pensare seriamente alle fusioni dei comuni sotto una certa dimensione, sia in termini di popolazione che estensione territoriale. La soluzione delle unioni è stata fallimentare. Si creano solo sovrastrutture a dimensione variabile (ogni tornata elettorale c'è chi entra e chi esce, creando un gran caos). Tra poco, con i pensionamenti che si prevedono, i piccoli collasseranno. Bisognerebbe prevenire.
Il problema, si segnala, è che "anche quando si arriva ad abolirne qualcuno, spesso il provvedimento si perde in una lunga sequenza di ricorsi e contro-ricorsi di fronte alla giustizia amministrativa.
Eloquente anche la fotografia scattata dalla Corte dei Conti, che ha più volte evidenziato "l'ipertrofia di enti e strutture (comprese le autorità indipendenti)". Si tratta di enti e strutture che, ha segnalato la magistratura contabile, "si reggono dal punto di vista finanziario esclusivamente grazie a contributi o partecipazioni pubbliche".
Si parte dagli enti più conosciuti, la cui utilità è tutta da discutere, e si arriva a una ragnatela di consorzi, agenzie regionali, enti autonomi. Molti dei quali impiegano personale senza svolgere alcuna funzione, gestiscono sedi fantasma, ricevono finanziamenti per finalità che non svolgono più o non hanno mai svolto: dall'Unione italiana Tiro a Segno fino al Centro piemontese di studi africani ecc.
Il commento di Lucia1962 mi trova d'accordo. E' stata sperimentata la possibilità di unire comuni che, data l'esiguità della popolazione residente, potrebbero formare un unico Ente, in grado di offrire maggiori e più congrui servizi alla comunità.
Purtroppo, al di là delle dichiarazioni ufficiali, ciò che conta è di tutt'altro genere: due Comuni uniti comportano un Sindaco, assessori e consiglieri in meno. Per non parlare di un'unica gestione amministrativa, che toglie "risorse" vitali agli amministratori.
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